Dall'Italia

Rimandato il super Green pass: l’obbligo scatta solo per poche categorie

L’ampliamento dell’obbligo del Green pass è cosa certa anche se non ancora sancito per legge. Il premier Mario Draghi ha detto: «Decideremo a chi estenderlo, non se estenderlo». Per alcune categoria scatterà fin da ora, e poi si procederà per step fino ad ottobre. Il ministro della Salute Roberto Speranza e il titolare del dicastero della Pubblica amministrazione Renato Brunetta ad esempio sono al lavoro per rendere obbligatorio il Green pass anche per i dipendenti pubblici.

I PROSSIMI SETTORI INTERESSATI

Insieme a questa larga fetta di lavoratori, il provvedimento dovrebbe essere previsto anche per ristoratori, gestori di palestre e piscine e addetti ai trasporti a lunga percorrenza. Probabilmente gli ultimi per i quali prevedere il certificato verde saranno i lavoratori del settore privato, come gli operai delle grandi fabbriche. Ma anche in generale i dipendenti di piccole e medie imprese. Comunque è previsto che le applicazione di questo “super Green pass” siano graduali. Il percorso del cronoprogramma arriverà fino ad ottobre, anche per stemperare e risolvere divergenze interne della maggioranza e le pressioni di Confindustria e dei sindacati, .

A CHI SARÀ ESTESO DA SUBITO L’OBBLIGO DEL GREEN PASS

Il primo step che sarà varato dal Consiglio dei ministri nelle prossime ore, prevede che il Green pass sarà esteso da subito alle ditte di pulizia che operano nelle scuole e al personale delle mense scolastiche. Ma anche ai lavoratori esterni a contatto con strutture sanitarie, come le Rsa, le residenze sanitarie assiste. Per le altre estensioni, per il “super Green pass, occorre aspettare ancora qualche settimana.

DIFFICOLTÀ NELLO SCRIVERE LE NORME

Occorre prendere atto che dietro la decisione di procedere per step, e prendere un po’ di tempo, c’è una oggettiva difficoltà nello scrivere le norme che devono disciplinare questi provvedimenti. La materia non è semplice. Non basta dire, ad esempio, “Green pass per i dipendenti pubblici”. Occorre stabilire anche chi e come controlla, e quali sanzioni prevedere per chi si rifiuta. Inoltre occorre dare il tempo a chi è senza vaccino di prenotarsi, fare la prima dose e avere i 15 giorni che servono perché il certificato verde abbia validità.

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Pippo Maniscalco