Rincari sugli alimenti, l’allarme Coldiretti: “Necessari accordi di filiera”
La guerra in atto e gli aumenti in bolletta influiscono sul carrello della spesa
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È allarme rincari sugli alimenti. La guerra in atto tra Russia e Ucraina e gli aumenti delle bollette influiscono, infatti, anche sui costi di beni di primaria necessità. Coldiretti ha stilato la sua classifica sulla base delle rilevazioni Istat sull’inflazione nello scorso mese. Al primo posto si piazza l’olio di semi, con un rincaro del 23%. Aumenti anche per la verdura fresca (+17,8%); a seguire burro (+17,4%) e pasta (+13%).
Rincari anche per i frutti di mare (+10,8%), farina (+10%), pollo (+8,4%), frutta fresca (+8,1%), pesce fresco (+7,6%) e gelati (+6,2%). Cresce anche il prezzo del pane, più costoso del 5,8% rispetto a febbraio.
Rincari e aziende
L’allarme di Coldiretti sottolinea che i compensi di allevatori e agricoltori spesso non riescono più a coprire gli elevati costi di produzione. Una crisi che coinvolge l’11% delle aziende agricole e che lascia intravedere scenari preoccupanti.
Un terzo delle aziende agricole nazionali versa in condizioni di reddito negativo. Concimi, gasolio, attrezzi, imballaggi e macchinari diventano costosi da acquistare o mantenere. I rincari interessano, infatti, anche questi ultimi: mangimi (+90%), concimi (+170%), gasolio (+129%).
“Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione”. Così afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.