Rinnovo contratto operatori e collaboratori della Regione Siciliana, appello al presidente Schifani

Un problema che va avanti per i lavoratori da trent’anni

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La Confsal (Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori Funzioni Locali) ha scritto al presidente della Renato Schifani per chiedere la riqualificazione del personale del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana. Si tratta dei lavoratori delle categorie A (operatori) e B (collaboratori) che svolgono da diversi anni mansioni superiori con carichi di lavoro astratti e ordini di servizio non corrispondenti al lavoro effettivamente svolto, senza possibilità di avere riconosciuto un diritto alla carriera debito. “Un vero lavoro in nero legalizzato”, lo hanno definito i sindacati. 

Si richiede al neo governatore siciliano un incontro per cercare di risolvere questo problema che va avanti ormai da trent’anni. “Abbiamo chiesto più volte ai governi precedenti di intervenire con un piano di riqualificazione idoneo alle mansioni effettivamente svolte ed ai titoli posseduti – sottolineano i sindacati – ma fino ad oggi non abbiamo trovato la volontà politica, perché di questo si tratta, per la risoluzione di codesta trentennale problematica”.

Per la riqualificazione del personale “bisogna avviare la definizione del CCRL 2019-2021 senza creare ulteriori ritardi nella chiusura del rinnovo, questo per avere una base di partenza già consolidata ed aggiornata anche dal punto di vista economico, anche al fine di stabilire i differenziali economici. Riorganizzare il personale della regione Siciliana, diventa necessario e improcrastinabile per garantire una maggiore efficienza-efficacia dell’amministrazione stessa”.

I sindacati concludono evidenziando il fatto che la ricollocazione di ciascun dipendente sarebbe a costo zero per la Regione “poiché finanziata con le economie previste per il prossimo C.CR.L. 2019-2021 (peraltro già scaduto) e con quelle del risparmio dei pensionamenti e, se queste somme non bastassero, anche con parte del Fo.R.D. del comparto non dirigenziale cioè con le economie spettanti allo stesso comparto, per cui nessun aggravio sarà a carico del bilancio regionale”.