Risse e violenza, il Quetzal è costretto a chiudere: “Oggi è un giorno triste”

Quetzal

Dopo una serie di risse che si sono verificate durante quest’estate, il Quetzal discoclub ha deciso di interrompere prima la stagione, chiudendo i battenti.

“Oggi è un giorno triste. È un giorno triste non solo per chi scrive, quale gestore di una discoteca. Oggi è un giorno triste perché una realtà sana che crea lavoro, legami, emozioni diffondendo in ogni modo i valori del sano divertimento è costretta chiudere. Il quetzal per questa estate si ferma qui! E non perché qualcuno ci stia obbligando o ce lo abbia imposto ma perché qualcuno, ancora oggi e nonostante le diverse tragedie accadute, esce di casa per litigare, vandalizzare, irretire e distruggere, senza rispetto per se e per chi ha perso la vita in occasioni simili. Il Quetzal dice BASTA.

Basta con la violenza, basta con i luoghi comuni e con un gesto di generosità, si ferma qui per mandare un messaggio di riflessione ai giovani ma anche alle Istituzioni. Perché se un’attività imprenditoriale chiude, si perdono posti di lavoro, si chiude un indotto, si crea disorientamento sociale ed è questo che andrebbe evitato. Abbiamo provato a diffondere il germe del sano divertimento provando ad educare al rispetto del prossimo, abbiamo collaborato alacremente e senza sosta per garantire ogni sera la massima sicurezza, non risparmiando mai in termini di tempo e denaro. Abbiamo favorito la cultura della legalità in un luogo che canonicamente viene inteso come opposto a certe logiche.

Scrivo pertanto a nome non solo mio, quale amministratore della società che gestisce il Quetzal, ma anche delle mie socie, dei lavoratori del comparto bar e servizi, dei lavoratori del comparto sicurezza, dei lavoratori del comparto spettacolo, dei fornitori, delle organizzazioni e di tutte quelle persone che a vario titolo collaborano con noi, lanciando un appello alle istituzioni: DA SOLI NON SI PUÒ PIÙ ANDARE AVANTI. Gli sforzi profusi per debellare il germe della violenza non sono sufficienti se posti in essere solo dagli imprenditori, non è abbiamo gli strumenti, è necessario lavorare a fianco con le forze dell’ordine, sensibilizzare, creare nuove regole che però non siano a sfavore dei locali ma che, anzi, impediscano a certi soggetti di accedere alle strutture.

Il mio è un grido di rabbia ma che nasconde una speranza, quella che, quanto prima, non si parli più di movida selvaggia o di risse in discoteca ma di buone pratiche, prevenzione senza alcuna paura. È stata una stagione meravigliosa. Grazie ai migliaia di avventori e l’affetto degli ultimi giorni me lo ha dimostrato ed proprio per voi che, a malincuore, abbiamo deciso di chiudere noi anticipatamente una stagione fino a sabato bellissima costellata da eventi ed artisti internazionali. Confido nella sensibilità delle Istituzioni affinché proteggano le attività imprenditoriali del settore del pubblico spettacolo perché dietro ci sono famiglie, sogni e aspirazioni”.