L’imprenditore, infatti, non sarebbe riuscito a trovare dei camerieri per la sua attività. In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, dichiara: “Non posso gestire il locale solo con due persone: io stesso non posso continuare a lavorare per 15 ore al giorno. A fine mese chiuderò il locale a tempo indeterminato: non trovo altro personale. Pagheremo l’affitto del locale ma per ora non continuerò più questa avventura”.
Molitierno racconta di aver messo online centinaia di annunci di lavoro, ma di non aver ricevuto risposte. Inoltre, assicura sulla retribuzione garantita: “Lo stipendio è in linea con il contratto nazionale, con paga di base pari a circa 1.500 euro mensili, oltre al pagamento di eventuali straordinari, inclusi i giorni di riposo e il versamento dei contributi”.
Non sarebbe dunque una questione di paga né, secondo il punto di vista dell’imprenditore, fattore legato al reddito di cittadinanza. “Probabilmente manca la voglia di fare questo lavoro, di lavorare dietro a un banco e di fare il cameriere. Forse oggi i giovani hanno alle spalle famiglie più forti ed è passata la voglia di mettersi in gioco”, chiosa Molitierno.
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