Risultati da record per la terza edizione di “RestART”

Oltre ventimila presenze per il festival di ultima generazione tenutosi a Palermo tra il 22 luglio e il 10 settembre scorsi

Risultati che parlano di una grande partecipazione da parte di turisti e visitatori, e che testimoniano il successo di un festival unico in Italia. 
RestART ha chiuso i battenti, a Palermo, con oltre ventimila presenze: nello specifico, ottomila stranieri e ben seicentoventimila contatti raggiunti sui canali social
Il bilancio dell’edizione 2022, la terza, non può che essere positivo, anche in considerazione dell’incremento di circa il dieci per cento sui numeri dello scorso anno, sebbene con una settimana in meno di programmazione. 
Interessanti anche i numeri della presenza turistica: tra gli ottomila visitatori registrati, un migliaio sono cinesi
Anche loro hanno mostrato di gradire, un pò sorpresi, la città aperta di notte.
Inoltre, l’indotto ha messo in moto un’economia calcolata in circa quattrocentomila euro tra ingressi, pub, ristoranti, trasporti e piccoli acquisti di vario genere. 
Si tratta, certamente, di una cifra aggiuntiva alle varie attività limitrofe al patrimonio culturale.

UNA SCOMMMESSA VINTA 

I risultati da record danno ragione all’associazione “Amici dei Musei Siciliani” che ha ideato il festival in collaborazione con Digitrend
Quest’anno, accanto all’idea basilare dell’apertura notturna di alcuni dei siti più suggestivi della città, altri contributi sono stati offerti da artisti e studiosi. 
Ad arricchire l’offerta della terza edizione, l’ideazione di cinquantasette eventi speciali, che hanno riscontrato un notevole gradimento del pubblico.
I concerti barocchi e le improvvisazioni musicali, gli incontri alla terrazza di Palazzo Abatellis, la presenza di Gaetano Basile, le visite speciali a Palazzo Gangi, alla Villa Alliata di Pietratagliata, a Palazzo Butera e all’Osservatorio Astronomico hanno registrato il tutto esaurito
Stessi risultati per le teatralizzazioni delle streghe a Palazzo Steri, di Ferdinando e Carolina alla Palazzina Cinese e per la mostra di Casa Florio. 
Il Teatro Massimo  è stato il luogo più visitato, replicando, con numeri ancora maggiori, il successo dell’anno scorso.
A seguire, Villa Alliata, Tonnara Florio, Palazzo Mirto e Palazzo Abatellis.
RestART”  è stato l’unico festival in Italia che ha scelto, reagendo all’emergenza pandemica, di ripartire dal patrimonio culturale e dalla sua valorizzazione con un progetto condiviso da tutte le istituzioni.
Lo aveva già fatto, in realtà, nelle due precedenti edizioni, svolte in condizioni difficili ma piene di soddisfazioni perché, a prescindere dai numeri, comunque sufficienti a sostenerlo, ha rappresentato la voglia di tornare ad uscire e di rinascere
La scommessa si è ripetuta quest’anno, in un’edizione finalmente libera, caratterizzata e comunicata con la parola show, perché è stata presentata come uno spettacolo dei beni culturali e nei beni culturali.
Sempre partendo dall’idea della riappropriazione dei tesori disseminati in città. 

LE PAROLE DI BERNARDO TORTORICI DI RAFFADALI 

Tra i punti di forza della terza edizione, anche la realizzazione di un video mapping della battaglia di Lepanto.
Un’iniziativa che, come precisa il presidente di “Amici dei Musei Siciliani” Bernardo Tortorici di Raffadali, ideatore del festival, ha voluto rappresentare un inno contro la guerra nel particolare momento storico in atto.
“Desidero ringraziare tutti coloro che si sono spesi per la riuscita del festival- dichiara –  da Digitrend, il nostro partner operativo, a tutte le istituzioni coinvolte, al loro personale, agli artisti, ai privati, ai piccoli sponsor e ai volontari che hanno voluto condividere una vera e propria scommessa culturale”.
“È stata un’edizione show– aggiunge – così come l’abbiamo voluta lanciare, all’interno del nostro patrimonio monumentale”. 
“Non solo ne abbiamo offerto la visita in differente modalità – precisa –  ma abbiamo anche proposto concerti e teatralizzazioni, incontri e visite speciali, esclusive ed esperienziali, abbiamo ballato lo swing, abbiamo ascoltato Francesco Petrarca e liberato dopo quaranta anni Villa Alliata di Pietratagliata”. 

NUMERI IN CRESCITA CHE PERMETTONO DI GUARDARE AL FUTURO 

L’idea di affidare la ripartenza della città ai beni culturali, dunque, ha funzionato. 
A parlare dei lusinghieri risultati sono le cifre, ma non solo. 
“Siamo cresciuti nei numeri e nelle proposte – osserva Bernardo Tortorici di Raffadali – e credo che ci siamo guadagnati uno spazio all’interno della programmazione dei festival cittadini“. 
“Aprire la città di notte – spiega – allungando i tempi delle visite turistiche e coinvolgendo artisti e studiosi, dà l’idea di un’iniziativa comune che fa del proprio patrimonio il cuore operativo e il suo raggio d’azione”. 
Senza dimenticare la promozione del comparto enogastronomico e degli esercizi commerciali. 
“Con grande orgoglio – aggiunge l’ideatore di “RestART”- guardiamo ai numeri che ci permettono di raggiungere, anche quest’anno, l’autosufficienza economica, seppur sofferta”. 
“Ma soprattutto – conclude – siamo fieri di aver proposto un progetto culturale dalle enormi potenzialità future che si consolida di anno in anno, e di aver contribuito a riaffermare l’intoccabile ruolo di capitale culturale che Palermo merita a prescindere dai titoli.