Rogo nell’attico: carbonizzato un disabile, salvi la moglie ed i nipoti

La vittima, un anziano disabile malato di Alzheimer, era coricato. La moglie: «Ho provato a tirarlo giù dal letto ma pesava tanto, e non ci sono riuscita»

immondizia

Ieri pomeriggio, a Roma,  al quinto piano di una palazzina all’Aurelio in via Anastasio II, è avvenuta una tragedia ancora inspiegabile: è morto nel sul letto, avvolto dalle fiamme, Franco Rosati, 75 anni tra un mese, un disabile malato di Alzheimer. L’incendio sarebbe divampato proprio nella stanza della vittima, che era a letto. La moglie Rosaria era in cucina con i nipoti di 10 e 16 anni. Il badante, Aristotele, era uscito per le due ore di pausa. Quando per cause ancora ignote sono divampate le fiamme, l’uomo era coricato nella camera da letto. Non fumava, non aveva la bombola d’ossigeno. L’attico è distrutto, e i carabinieri intervenuti hanno appena iniziato a raccogliere testimonianze. Prima dell’arrivo dei vigili del fuoco secondo quando raccontano i vicini un altro pompiere di passaggio  è entrato nell’appartamento e ha messo in salvo sul balcone i ragazzi.

LA MOGLIE NON È RIUSCITA A SALVARLO: «PESAVA TROPPO»

Le fiamme rapide e violente hanno impedito a chiunque di salvare invece il signor Franco, un uomo grande e grosso ma  purtroppo, perché disabile, incapace , di alzarsi da solo e scappare. La moglie, ricoverata sotto shock all’ospedale San Carlo, ha detto disperata: «Ho provato a tirarlo giù dal letto ma pesava tanto, e non ci sono riuscita». La donna ha seguito tutte le operazioni gridando  «vi prego salvate mio marito». Le fiamme hanno coinvolto due piani, l’attico e il superattico, e lo stabile è stato temporaneamente evacuato. Solo in serata gli inquilini sono potuti rientrare, sotto choc, nelle loro case. Tranne la moglie di Franco Rosati. Dimessa dall’ospedale, è voluta rimanere da sola. Non è andata neanche nella casa della figlia che abita nello stesso comprensorio. Ha scelto di andare in albergo, di chiudersi così nel suo dolore.