Si continua ancora a parlare del grave incidente avvenuto nella notte tra giovedì 26 e venerdì 27 gennaio a Fonte Nuova, sulla Nomentana, vicino Roma. Una tragedia che ha spezzato la vita di cinque giovanissimi tra i 17 e i 21 anni.
La Cinquecento sulla quale viaggiavano si è ribaltata più volte, non lasciando scampo. Un sesto ragazzo è ricoverato in condizioni critiche in ospedale. Ma alla base dell’incidente che ha causato la morte di Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri, Simone Ramazzotti, Giulia Sclavo e Flavia Troisici, ci potrebbe essere un “gioco finito male”.
«La strada aggredita come un circuito di Formula 1, il gioco al volante per bruciare i tempi tra una rotonda e l’altra», ha riferito a La Repubblica un residente di Fonte Nuova, affermando che questa potrebbe essere causa del gravissimo incidente. Gli inquirenti, poco dopo l’incidente, hanno già sentito il testimone oculare.
L’abitante della zona ha affermato di aver sentito più volte il rombo del motore della Cinquecento, come se i giovani fossero passati a più riprese da lì. Il testimone ha detto che ha visto schizzare a folle velocità per due volte. Secondo lui si è trattato del “Gioco della Formula Uno” , ovvero il tentativo di bruciare i tempi tra le due rotonde vicino. Per i carabinieri, che stanno lavorando sul grave incidente tra rilievi, testimonianze e video, quella fornita dal residente di Fonte Nuova sembrerebbe essere una pista credibile. Per gli investigatori la causa è di certo l’alta velocità.
Secondo gli investigatore l’auto sarebbe arrivata a forte velocità da una curva e Di Paolo, che era al volante, avrebbe perso il controllo pizzicando un marciapiede ad una velocità di 80 chilometri orari, dove invece il limite è 30. Da lì l’impatto prima con un palo dell’illuminazione e poi con un albero, diventato trampolino di lancio e che ha fatto volare l’auto. C’è anche da dire che la 500 è omologata per quattro passeggeri. Per questo sarebbe al vaglio degli inquirenti e degli esperti l’ipotesi che il “sovraccarico” della Cinquecento possa aver aggravato l’esito dell’incidente. Uno degli investigatori ha dichiarato a La Repubblica che “Se nell’auto fossero stati in quattro non sarebbe finita così“. Spiegando che “La massa eccessiva dentro l’abitacolo probabilmente ha aggravato l’esito dell’evento”.