Rotary Club e Città dell’Orto: il tempo d’estate solidale a Bagheria
Dal primo giugno due realtà bagheresi collaboreranno fino a settembre per migliorare l’estate dei bambini meno fortunati
A Bagheria, un orto diventa luogo e strumento di comunità e riqualificazione, non soltanto del territorio ma della vita.
Dal primo giugno parte il progetto “Il tempo d’estate” promosso dal Rotary Club che coinvolgerà i giovanissimi, nella coltivazione di un fazzoletto di terra alla Città dell’Orto.
LE PAROLE DEL PAST PRESIDENT ROTARY CLUB BAGHERIA
Francesco Padovano, ideatore del progetto e past president del Rotary Club di Bagheria, parla a Palermo Live.
“Rossella Franzone, la presidente che quest’anno guida i rotariani di Bagheria, ha pienamente appoggiato l’idea. Essendo tra l’altro pediatra ha compreso sotto tutti i punti di vista la necessità di questa importante iniziativa. I ragazzini sono scelti dagli assistenti sociali e per noi del Rotary, quello del servizio che vogliamo dare nel sociale è un obiettivo importante,. Questo significa tanto non solo per la Sicilia, la quale vive del suo territorio agricolo, ma anche per i giovanissimi che parteciperanno, per il loro futuro. È per questo che abbiamo scelto Giuseppe Fontana, perché ha una grande storia di vita e rivalsa e sa già come lavorare con i bambini nel suo orto”.
LA STORIA DELLA CITTÀ DELL’ORTO
Giuseppe Fontana, 45 anni, nel 2017 ha creato, in via Sant’Isidoro, la “Città dell’orto”, che si espande su due ettari di terreno.
È un’esperienza di campagna suddivisa in orti, attualmente gestiti da 43 famiglie che imparano, con l’aiuto di Giuseppe, a coltivare i prodotti di stagione.
“È come avere una casa in campagna in comune dove i bambini possono fare sport, giocare con i cuccioli, il pony, la coppia di asini, le anatre nel laghetto, prendere le uova nel pollaio mentre i genitori zappano, potano, tolgono l’erba e poi magari si organizza una grigliata, un piatto di spaghetti da condire nella cucina che abbiamo attrezzato con mobili riciclati”.
Giuseppe Fontana racconta così l’esperienza di condivisione di una realtà che, ad immaginarla è un momento idilliaco.
Lui ha alle spalle diverse esperienze in campo imprenditoriale e poi, durante un periodo in prigione, ha imparato a sporcarsi le mani di terra dove ha seguito corsi di orticoltura. Una volta scontata la pena detentiva decide di buttarsi a capofitto in un progetto innovativo per Bagheria, coinvolgendo le scuole, le associazioni di persone con disabilità e con autismo per ritrovare in un contesto urbano, il contatto diretto con la natura. Con lui anche David, un ragazzo del Ghana che Giuseppe ha preso con sé come lavoratore regolare. Da qualche settimana anche Vincenzo D’amico, 29 anni, che sta scontando l’ultimo anno di detenzione ed è stato affidato ai servizi sociali dell’associazione “Casa di Paolo” alla Kalsa.
L’affitto dell’orto è di 1200 euro l’anno, pagabili mensilmente con la soddisfazione di portarsi via i frutti del proprio lavoro. Dal 1° giugno a settembre, il via ad un progetto con il Rotary Club di Bagheria rivolto ai bambini che vivono in contesti economici disagiati per fargli vivere, giocando, un’esperienza da coltivatori in erba. Lungo i viali che hanno il nome delle varie erbe aromatiche, ci sono frigoriferi dismessi trasformati in vasi dove sono piantati menta, prezzemolo, basilico ed anche panche dipinte ricavate da ante di armadi.
“Non butto via niente – dice Giuseppe – riciclo tutto perché – aggiunge sorridendo – c’è sempre una seconda opportunità, come per le nostre vite. Da quando sono qui – aggiunge guardando con orgoglio ciò che in questi tre anni è riuscito a fare – è cambiato il mio punto di vista. Prima vedevo ad appena un metro, adesso i miei orizzonti si sono spostati di cento metri ”.