Rotoli: il Comune condannato a risarcire la famiglia di un morto non seppellito

Il feretro dell’uomo è stato lasciato per un anno ai Rotoli sotto una tettoia, e la cassa si è spaccata. Il comune deve pagare 5mila euro oltre le spese processuali

cimitero

Il Comune è stato condannato a risarcire con 5 mila euro, oltre alle spese processuali, i familiari di un uomo deceduto nel luglio del 2021, la cui salma è rimasta fino ad ieri in una  bara accatastata ai Rotoli sotto una tettoia. La decisione è giunta dal giudice di pace Carmela Russo, terza sezione civile, ed è riportata dal Giornale di Sicilia. È la prima che tocca il delicato tema del diritto alla sepoltura ed alle visite del caro estinto. Rese impossibili, in questo caso, dallo scempio operato sul feretro dal maltempo e dall’incuria. Infatti la cassa si sarebbe deteriorata e gonfiata a causa dell’acqua piovana, penetrata e ristagnata all’interno.

IL COMUNE PRESENTERÀ APPELLO

La bara con la salma di Angelo S. era stata sistemata ai rotoli sotto una tettoia, esposta alle intemperie «fino a scoppiare». La situazione ha spinto i figli e la moglie a non recarsi più al cimitero. Nella sentenza è riportata la testimonianza di un nipote del defunto: «Sotto le bare, certamente sotto quella di mio nonno, hanno collocato dei cartoni con della segatura sparsa sopra, perché dalle stesse bare fuoriescono liquidi. Quindi, oltre al resto, c’è un odore terribile». Per questo la famiglia, assistita dallo studio dell’avvocato Giovanni Apolloni, ha chiesto al Comune un risarcimento per il deterioramento della cassa. Ed ieri è arrivata la decisione del giudice di pace Carmela Russo, che risarcisce i familiari per i danni morali. È la prima sentenza riferita al diritto alla sepoltura ed alle visite del caro estinto. Il Comune presenterà appello, anche perché teme un effetto a cascata.

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