I carabinieri della stazione di Acireale hanno arrestato un pregiudicato di 34 anni, ritenuto responsabile di furto aggravato, perché sorpreso a smontare, utilizzando una smerigliatrice a batteria, l’impianto di scarico da una auto in sosta. Pare appunto che la nuova frontiera del guadagno facile per i ladri sia il “catalizzatore”. Quel componente dell’impianto di scarico delle auto utile per la salvaguardia dell’ambiente. Infatti i furfanti, in pochi minuti e senza correre troppi rischi, riescono ad appropriarsi della parte terminale dello scarico delle auto immatricolate almeno 4-5 anni fa. Quelle di vecchia generazione insomma, che sono state omologate come euro 4, o euro 5 o euro 6.
Da qualche tempo, infatti, la parte finale dell’impianto di scarico di un certo tipo di autovetture è diventato prezioso quasi quanto il rame. Con la differenza che questo metallo è più difficile da prelevare in quantità tali da garantire guadagni interessanti. Invece, un vecchio catalizzatore contiene al suo interno metalli preziosi, quelli che sono definiti “nobili”, come il platino, il palladio e il radio. Sul mercato nero il valore di queste refurtive oscilla da 100 a 400 euro. Il prezzo varia in relazione al modello e della marca dell’auto, e quindi della percentuale di metalli preziosi che contiene. Chi subisce il furto naturalmente ha un danno più elevato, anche perché lo smontaggio frettoloso praticato dal ladro, in genere produce notevoli danni all’impianto di scarico, Ed anche alla carrozzeria.
Ci sono state numerose denunce, che probabilmente sono solo la punta dell’iceberg. Sicuramente in tanti, immaginando che difficilmente si potrà risalire al ladro, non si recano neppure a denunciare. Comunque gli investigatori di polizia e carabinieri stanno svolgendo indagini, per cercare di risalire ad eventuali centri di stoccaggio, dove i catalizzatori rubati vengono conservati, e successivamente sottoposti al procedimento per il recupero dei metalli “nobili”.