Rubato il rame per il raddoppio della linea ferroviaria Catania-Palermo: “Escalation preoccupante di atti vandalici”

“Condanniamo con fermezza gli ennesimi e vili atto di furto che si sono consumati in questi giorni nel cantiere di RFI dove opera l’ATI Webuild-PI-SIFEL-CLF), impegnato nella realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria Catania Palermo, dove diversi chilometri di cavi di rame appena istallato per il funzionamento delle linee ferroviarie sono stati smontati e rubati e ci auguriamo che la magistratura e le forze dell’ordine facciano presto luce su quanto accaduto e che si individuino i responsabili”. Lo dicono, in una congiunta i segretari della Filca-Cisl, Feneal UIL e Fillea-Cgil, di Catania, Pippo Famiano, Nino Potenza e Vincenzo Cubito.
“Ancora una volta – aggiungono – nel nostro territorio si registrano atti vandalici contro chi, in modo onesto, cerca di far crescere e portare sviluppo in un’area martoriata e con sete di riscatto della nostra Sicilia. Assistiamo ad un’escalation di atti delinquenziali che desta forte preoccupazione e sui quali non bisogna assolutamente abbassare la guardia. Occorre mettere in campo ogni strumento di contrasto e aumentare il livello di presidio, controllo e sorveglianza del territorio sul quale insiste il cantiere”.
“Avvieremo gli strumenti previsti dai Protocolli per la legalità – prosegue la nota – coinvolgendo la Prefettura. Serve una reazione ferma di contrasto e uno scatto in avanti da parte di tutti per isolare le forze criminali. E’ un segnale preoccupante che non deve essere assolutamente sottovalutato in questo momento di grande rilancio del settore edile nel nostro territorio anche in vista dei numerosi cantieri che si stanno avviando con i fondi del Pnrr. Chiediamo -concludono- che si adottino provvedimenti straordinari da parte dello Stato che possano arginare questi episodio di criminalità in quanto proprio nelle grandi opere l’interesse malavitoso è sempre in agguato e noi tutti, istituzioni soprattutto, abbiamo il dovere di tutelare le imprese sane e i lavoratori”.