Ruggero Freddi, professore ed ex pornodivo vince causa contro la Sapienza: “Non accettate mai soprusi”

Ruggero Freddi, ex docente di Analisi di matematica 1 alla Sapienza di Roma, si racconta a Palermo Live. “Licenziato per la mia carriera passata nel mondo del porno: non accettate mai soprusi”

Licenziato in tronco dall’Università per la sua carriera passata. È questa la storia di Ruggero Freddi, ex docente di Analisi di matematica 1 alla Sapienza di Roma. L’Ateneo, adesso, è stato condannato ad un pesante risarcimento.

La storia 

Ruggero Freddi, 46 anni, ha conseguito ben due lauree, una in ingegneria e una in matematica, con il massimo dei voti. Dopo gli studi, ha iniziato a far ricerca ma i guadagni non erano quelli attesi. Così è partito per gli Stati Uniti intraprendendo una carriera totalmente differente, quella del pornoattore. Le cose andavano bene per ‘Carlo Masi’, così si faceva chiamare Ruggero, e la retribuzione era anche molto più che dignitosa. Con i soldi guadagnati, e dopo aver assistito ad un lento declino del mondo del porno, ha deciso di tornare in Italia e di continuare a studiare.

Il ruolo alla Sapienza e il licenziamento

È diventato professore universitario alla facoltà di Ingegneria gestionale alla Sapienza di Roma, forte dei suoi studi e della sua preparazione. Ma non pensava che il suo passato potesse essere così ingombrante. Ancor prima di finire il proprio incarico, Freddi è stato allontanato dall’Ateneo senza alcuna spiegazione. “Ho mandato diverse email al direttore del dipartimento del corso, ho richiesto vari incontri, ho parlato anche con il rettore ma nulla è cambiato. Non mi è stata data alcuna spiegazione”. Così il docente ha deciso di intraprendere una causa contro l’Università, battaglia che dopo anni è stata vinta. Ma non si direbbe finita qui. “Ho intenzione di continuare a smuovere le acque relative a questa vicenda, affinché ciascuno si assuma personalmente le proprie responsabilità”.

Il messaggio che vuol dare a tutti coloro che si trovino in situazioni simili alla sua, incastrati dal peso del pregiudizio e della  discriminazione, è quello di non abbattersi e di denunciare. “Denunciate! Le leggi esistono per tutelarci ma dobbiamo essere noi a farle valere. Non accettare alcuna forma di sopruso”.

Oggi, Ruggero fa l’analista dati e si augura di continuare a poter crescere sia umanamente che professionalmente, sempre a testa alta.

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