Sacchi di banconote a casa della vice del Parlamento Ue. Arrestata in flagranza

Il papà della vice, anch’esso arrestato, aveva stipato in fretta e furia 500mila euro in una valigia e stava fuggendo. Arrestato anche lui

Nell’appartamento di Bruxelles della vice presidente del Parlamento europeo Eva Kaili c’erano banconote per centinaia e centinaia di migliaia di euro, distribuite in «più sacchi». Cinquecento mila il padre della vice presidente le aveva  stipate in fretta e furia in una valigia che stava portando con se quando era appena uscito dalla bella abitazione della figlia. Sarebbe riuscito ad allontanarsi e fuggire,  se non fosse arrivata la polizia giudiziaria ad arrestarlo. Il denaro contante, tanto, è il protagonista principale dell’inchiesta che sta sconvolgendo il Parlamento europeo, come i 600 mila euro trovati nella residenza belga dell’ex eurodeputato 67enne Antonio Panzeri.

Arrestata in flagranza di reato

La montagna di banconote trovate nella sua casa ha fatto finire in carcere Eva Kaili. La 44 enne eurodeputata greca del Pasok non ha potuto contare, come ha rivelato il giornale belga L’Echo, sullo scudo dell’ immunità parlamentare perché, a causa del padre, è caduta in flagranza di reato durante l’operazione che ha fatto emergere un sistema di corruzione, di regali molto importanti e di riciclaggio di denaro provenienti dal Qatar e dal Marocco. Tanto denaro  che, secondo i magistrati di Bruxelles, doveva servire a ad «influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo» attraverso la corruzione di personaggi che avevano una «posizione strategica/politica significativa» nell’istituzione europea.