Come è ben noto da tempo l’emergenza coronavirus ha stravolto la calendarizzazione di ogni evento. A cambiare, per quest’anno, saranno le date dei saldi estivi che subiranno circa un mese di ritardo. Se generalmente ogni regione stabilisce la data migliore per partire, dalla Conferenza delle Regioni è arrivata una novità. I prossimi saldi estivi cominceranno l’1 agosto in tutte le parti d’Italia.
Tale decisione ha evidenziato un dissenso mostrato dalla Confederazione Italiana Esercenti Commercianti Siciia, presieduta da Salvatore Bivona: “Attuare un simile provvedimento – afferma il presidente – comporterebbe un ulteriore danno per gli esercenti e le piccole e medie imprese, alle prese con una situazione senza precedenti che necessita, pertanto, di misure straordinarie. In una fase come quella attuale, occorrono ben altre iniziative a favore del commercio, a partire dal supporto del Governo nazionale in materia di alleggerimento dei canoni di locazione, ovviamente non a scapito dei proprietari”.
Secondo Bivona, il problema attuale del commercio è dato dalla scarsa frequenza dei flussi turistici che si verificheranno in relazione alla presenza del covid-19 e alle risorse economiche dei viaggiatori: “Non dimentichiamo che sono stati proprio i turisti a risollevare le sorti del commercio in Sicilia durante la stagione dei saldi estivi negli ultimi anni. Si rispetti, pertanto, il tradizionale periodo di apertura dei ribassi – chiede Bivona – anche perché attualmente nessuno è in grado di prevedere cosa accadrà nei prossimi giorni e mesi, malgrado i dati confortanti che indicano un indebolimento del virus e contagi sempre meno numerosi”.
Le richieste avanzate dall’associazione, rivolte al presidente della Regione Musumeci e al titolare delle Attività produttive Girolamo Turano, riguardano l’estensione degli sgravi tributari per tutto il corso del 2021 e l’istituzione di una task force dedicata al settore tessile, della moda e dell’abbigliamento, tra i comparti più colpiti nell’ultimo periodo: “Si tratta di una voce molto importante – dichiara Bivona – per l’economia isolana, che negli ultimi anni ha registrato la nascita e l’affermazione di un significativo numero di stilisti, attivi sia nel settore dell’abbigliamento che in quello dei monili e degli accessori di carattere artigianale, che hanno dato vita a una produzione originale made in Sicily che necessita, oggi più che mai, delle attenzioni istituzionali”.
“La CIDEC – conclude – chiede che l’IRAP venga sospesa anche per l’anno venturo, poiché sarà proprio nel 2021 che le imprese e gli esercizi commerciali affronteranno le problematiche più gravi, a causa dei pochissimi incassi relativi al 2020 e al pagamento della merce già ordinata: servono incentivi, sia per le aziende che per i negozi di vicinato, se si vuole scongiurarne la definitiva chiusura”.