Palermo, sale Bingo chiuse: “Quanta incoerenza da parte del Governo”

L’impiegato di una sala Bingo di Palermo: “Offensivo e poco dignitoso definire il nostro un lavoro non essenziale. Abbiamo famiglie e tra poco scade la cassa integrazione”

Non esiste al mondo lavoro meno dignitoso o importante di un altro, a maggior ragione se questo viene svolto con onestà, sudore e sacrificio. E’ questo il messaggio che lancia G.G., impiegato da anni in una delle tante sale Bingo della città di Palermo.Quando hai una famiglia, per lo più numerosa come nel mio caso, e a causa della pandemia ti ritrovi a vivere un’improvvisa situazione di precarietà, sentire certi discorsi fa tanto, troppo male“. G.G, 50enne sposato e papà di tre figli, fa riferimento alle parole di tutti coloro che, non conoscendo a fondo il settore, dichiarano il gioco del Bingo “lavoro non essenziale”. “Frase più infelice non poteva essere proferita, visto che in Italia vi lavorano qualcosa come 150 mila persone. Con tutto il rispetto possibile, trovo paradossale che per una fabbrica con 200 operai si mobiliti mezza Italia e lo stesso non avvenga per il nostro comparto”.

GIUGNO ULTIMO MESE IN CASSA INTEGRAZIONE, E POI?

Intanto, stamani, insieme alla FISASCAT CISL Palermo Trapani, i lavoratori del settore gioco legale si sono ritrovati in Piazza Politeama al grido di “Fateci riaprire”. Questo il messaggio del flah mob volto a sensibilizzare chi di dovere affinchè ci si adoperi per trovare una soluzione. “Anche perchè – ricorda G.G – saremo in cassa integrazione fino a tutto giugno. E poi? Cosa succederà? Avranno il buon senso di farci riaprire prima o quantomeno di prolungarci la cassa integrazione? La sensazione è quella che, in fondo, a non capire bene quale decisione prendere sono per primi i nostri governanti.” Fatto sta che l’aria che si respira è ormai pesante, considerati i ben 301 giorni di chiusura accumulati dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

SOLITE INCOERENZE

G.G, che non riesce ad accettare certe incoerenze, è un fiume in piena. “Che poi, se si vuole contrastare il fenomeno del gioco inteso come ludopatia, che lo si faccia sotto tutti i punti di vista. Non bisogna lasciare aperti, ad esempio, i punti Sisal con la scusa del Superenalotto. Ma l’arcano – prosegue G.G. – è bello che spiegato, visto che il gruppo Sisal, essendo proprietario della Match point, non ti fa fare la scommessa ma magari ti ricarica le schede per farti giocare on line. Ergo, se il giocatore vuole giocare lo fa comunque, con il risultato di fomentare la ludopatia anzichè combatterla. Ricordiamo che, se un giocatore accanito non riesce più a giocare là dove ha sempre fatto, dà di matto cercando alternative che spesso si rivelano molto insidiose per la salute mentale.”

SALE BINGO RIAPERTE ULTERIORE PASSO VERSO LA NORMALITA’

Ed è quì che si torna alla valenza sociale delle sale Bingo. “E’ chiaro, visto che in tale contesto esistono ferree limitazioni, a cominciare dai divieto di ingresso in sala per i minorenni. Sfido chiunque ad affermare se lo stesso può mai avvenire nel contesto delle scommesse on line, aperte a tutti e impossibili da gestire. E a chi gli prospetta sale deserte, con la gente troppo timorosa del rischio contagio, G.G, intervistato da Palermo Live risponde. “Assolutamente, anzi, nel contesto di un’atmosfera tanto opprimente, tornare nelle sale Bingo, chiaramente con tutte le precauzioni del caso, servirebbe alla gente per distrarsi così da respirare un pò di normalità”.