Nascere in Sicilia significa vivere circa tre anni in meno rispetto a chi abita nel Centro-Nord. Secondo i dati pubblicati da Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione Europea, nell’Isola la speranza media di vita non supera gli 81,3 anni, contro gli 84,2 registrati, ad esempio nella Provincia autonoma di Trento. La forbice Nord-Sud si è allargata un po’ rispetto ai dati precedenti, in coincidenza della diffusione del Coronavirus che, in Sicilia ha mietuto oltre 12.700 vittime. In Italia la regione ultima in classifica è la Campania con un’aspettativa di 80,9 anni, ma penultima è proprio la Sicilia. Nell’isola la mortalità è aumentata soprattutto tra le persone anziane. Sia per la responsabilità diretta del Covid sia per i mancati interventi immediati nei casi di infarti e di ictus, che non sono stati gestiti bene dal servizio sanitario nazionale, specialmente durante la prima ondata della pandemia.
Per quando riguarda l’81,3 siciliano, c’è da dire che nel 2021 la stima della speranza di vita alla nascita era di 82,4 anni (80,1 per gli uomini e 84,7 anni per le donne), mentre adesso in quasi tutte le province dell’Isola si è scesa tra gli 80,2 e gli 81,6 anni. Il dato più alto si registra nella provincia di Ragusa, dove in media si vive 82,2 anni, ma nelle altre province i valori registrati hanno subìto l’effetto di una percentuale negativa. A Palermo la speranza di vita alla nascita è scesa ad 81,3 anni, a Trapani 81,6.
Probabilmente su questi dati incide anche lo stile di vita dei siciliani, che risultano tra i cittadini italiani più sedentari. Il 51 per cento non pratica sport e non svolge alcun tipo di attività fisica nel tempo libero. Peggio di loro solo la Campania, dove il tasso di sedentarietà supera il 52,5 per cento. La poca propensione al moto si riflette sulla forma fisica. Il 49 per cento dei siciliani sopra i 18 anni è in sovrappeso o addirittura obeso.Un dato comunque inferiore al 50 per cento delMezzogiorno, ma superiore al 42 per cento del centro ed al 41 per cento del Nord.