Salvata una naufraga da ore alla deriva aggrappata ad un salvagente

Sulle prime, vedendo il salvagente, i pescatori hanno pensato a qualcosa rimasta in mare dopo una ennesima tragedia del Mediterraneo

L’equipaggio di una barca tunisina, impegnato in una battuta di pesca, ha avvistato un salvagente spinto qua e là dalle onde. Si sono avvicinati, ed hanno visto anche un corpo. Sulle prime hanno pensato che si trattasse di uno dei tanti cadaveri che spesso il Mediterraneo restituisce.  Ma poi si  sono resi conto che si trattava di una giovane donna priva di sensi, ma viva. Incosciente, ma viva. L’hanno portata a bordo, ed hanno lanciato l’Sos alla Capitaneria che ha prelevato la donna e portandola al molo Favarolo di Lampedusa. Quanto tempo sia rimasta in mare aperto, nell’acqua gelida del canale di Sicilia, aggrappata a quel salvagente nessuno lo sa. Ma è certo che ha vissuto ore di angoscia e terrore. Adesso è sotto choc, in condizioni di grave ipotermia e non parla.

E’ stata trasferita, con elisoccorso del 118, dal Poliambulatorio di Lampedusa all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento La Procura di Agrigento, con il reggente Salvatore Vella, attende che la giovane sia in condizioni di poter parlare per sentirla, e cercare di ricostruire cosa effettivamente le è accaduto.

Salvata da un salvagente

La donna dovrebbe essere caduta in mare e probabilmente il salvagente le è stato lanciato per salvarla da uno dei tanti barchini che viaggiavano con destinazione Sicilia. Forse quello con a bordo 39 persone arrivato a Lampedusa dopo essere stato soccorso dalla Cp319 della Capitaneria, alle ore 18,25 di venerdì. I 39 migranti, originari di Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Tunisia, Bangladesh e Pakistan, hanno riferito ai soccorritori , fra l’altro, d’aver visto mentre erano in navigazione le salme di due uomini in mare.

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