Salvatore Galati, chef e titolare di Galati Catering, è stato scelto per rappresentare l’Italia alla IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo 2024, un evento che ha celebrato la cucina tricolore in uno dei centri gastronomici più prestigiosi al mondo: Parigi. Quest’anno il tema dell’evento, “Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione”, ha offerto a Galati l’opportunità di unire la tradizione siciliana con un tocco di innovazione.
Il risultato è stato un’esperienza sensoriale a 360 gradi, che ha esaltato la qualità dei prodotti siciliani, il gusto autentico della cucina mediterranea e il talento di Salvatore Galati nel combinare memoria e innovazione. “Ringrazio di vero cuore il Console generale d’Italia a Parigi Jacopo Albergoni per l’ospitalità – afferma Galati –. Sono onorato di avere conosciuto l’ambasciatore della cucina francese nel mondo Guillaume Gomez”. Galati è stato ospite della Maison de l’Italie, un punto di incontro per gli italiani in terra straniera e un faro per chi vuole scoprire la tradizione dello stivale. Salvatore ha condiviso con il pubblico parigino il cuore della cucina siciliana, interpretata in chiave contemporanea, ma con un forte rispetto per le radici. “Ho portato un pezzo della mia Sicilia, ma anche un pezzo di me stesso”, ha dichiarato il cuoco. “Ogni tema rappresenta una parte della nostra tradizione, ma anche un modo di guardare al futuro. La dieta mediterranea e la cucina delle radici sono i punti di partenza per questo viaggio, che non è solo un percorso gastronomico, ma anche un’esperienza culturale”. Ogni piatto servito ha raccontato una storia che parte dalla terra e arriva alla tavola.
La cucina di Salvatore è fatta di ingredienti freschi, locali e di altissima qualità, scelti con cura e rispetto per chi li produce. “Lavoro solo con le aziende artigianali che conosco personalmente e che condividono con me l’amore per il prodotto genuino e buono”, ha sottolineato. Un impegno che rispecchia i valori di Galati Catering, una realtà familiare che da anni realizza eventi gastronomici di alta classe, con menu personalizzati che rispettano le esigenze alimentari degli ospiti. Durante la serata, Salvatore ha proposto un menù tipico siciliano, ma arricchito da un tocco di creatività che ha reso omaggio sia alla tradizione che all’innovazione. Ogni portata è stata accompagnata da un percorso di moda che ha raccontato cinque momenti storici della Sicilia: Folk, Arabesque, Liberty, Natura e Barocco. Un salto nel tempo, in cui i piatti preparati a vista – come la pasta al forno o la pasta con le sarde – sono stati il cuore pulsante di un evento che ha unito gastronomia, arte e cultura. Non potevano certo mancare i cannoli e le cassate, dolce simbolo della pasticceria siciliana, preparati davanti agli occhi incantati di oltre 70 ospiti, italiani e francesi, in un autentico show cooking. Salvatore è tornato a Parigi questa volta non per imparare, ma per restituire un pezzo della sua Sicilia, arricchita dall’esperienza maturata nei suoi viaggi e nelle sue esperimentazioni culinarie. Un percorso che ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo politico e culturale, a dimostrazione del prestigio che la cucina italiana, e in particolare quella siciliana, continua a godere a livello internazionale.
Quello che emerge con chiarezza dalle parole e dai piatti di Salvatore Galati è il suo impegno nel portare avanti una cucina che non conosce compromessi. “La mia cucina è un incontro tra passato e futuro, tra la tradizione che mi è stata trasmessa e le tecniche moderne che ho appreso nei miei viaggi e nelle cucine di grandi chef”. Salvatore è infatti un cuoco che ha iniziato da giovanissimo, a soli 14 anni, e ha avuto il privilegio di lavorare in brigate di alto livello, come quella del celebre ristorante Villa Crespi dello chef Antonino Cannavacciuolo, dove ha affinato la sua arte culinaria. Periodo nel quale il ristorante ha guadagnato la terza stella Micheline. Il suo percorso professionale lo ha portato anche a viaggiare in giro per il mondo, dalle cucine di Parigi – quale il ristorante tre stelle Micheline Epicure guidato dallo chef Éric Frechon, all’interno del Bristol Hotel – Shanghai e Giappone, imparando e arricchendo il suo bagaglio esperienziale.