Salvatore Martorana e le sue meraviglie del calcio siciliano
L’intervista all’autore del libro che sarà presentato domani, 4 giugno, a Licata. Un luogo scelto non casualmente per gli amanti del calcio e delle sue molteplici e affascinanti storie
Salvatore Martorana è un ex calciatore che non ha mai abbandonato la passione per questo sport. Domani a Licata presenterà il suo libro “Le meraviglie del calcio siciliano”, giunto alla seconda edizione. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e ci ha detto che: “Il calcio è una passione mai terminata. Da quando ho smesso di giocare ho iniziato a seguirlo con l’occhio di chi ha la voglia di apprezzarlo da osservatore. Ho tessuto contatti con i tanti talenti che sui campi siciliani e talvolta su quelli nazionali hanno sciorinato belle giocate, ho vissuto grandi avventure anche se non sempre hanno realizzato il loro sogno”.
Ecco, partiamo proprio da qui, il sogno, nasceva sugli spazi ricavati tra le case con un pallone e la voglia di giocare: “A Bagheria dove vivo c’era uno spiazzo che definivamo u chianu, lì ci si radunava e si giocava. Si imparava guardando le poche immagini di partite che la TV proponeva e ognuno sceglieva il proprio campione da emulare. Le figurine degli album dei calciatori ci facevano volare con la fantasia. Quanto avremmo pagato per vedere la nostra immagine un giorno la dove i tanti campioni erano in mostra. Qualcuno c’è riuscito, molti altri no”.
Nel tuo libro racconti piccoli aneddoti, tante storie di carriere di giocatori che hanno calcato i campi siciliani. “Sono storie di giocatori e di campi polverosi, di ginocchia sbucciate e maglie sudate. Ma anche storie di carriere finite troppo presto e di favole diventate leggende. Società che erano fucine di campioni che non esistono più e realtà di paesini dove la gente la domenica si accalcava dietro una rete di recinzione. E il racconto è spesso la sensazione vissuta dai protagonisti”.
Tanti nomi nel libro alcuni famosi, tanti conosciuti solo agli addetti ai lavori. “Te ne cito qualcuno, Tommaso Napoli con una carriera tra Licata e Foggia, con il maestro Zeman che per il calcio siciliano ha fatto tanto. Maurizio Schillaci, cugino di Toto che ha vestito maglie prestigiose come quella del Palermo e della Lazio. Un vero talento che purtroppo oggi affronta una vita faticosa. E Beppe Marino, venti volte in panchina nell’Inter di Trapattoni che vinse la coppa Uefa ma solo un paio di apparizioni da subentrato tra tanti celebrati campioni e poi tanti, bravi anzi bravissimi, le cui carriere non sono decollate per sfortuna o per gravi infortuni”.
La scelta di presentare il libro a Licata non è casuale. “Da quelle parti si raccontano ancora le gesta di un nugolo di ragazzi arrivati dalla primavera del Palermo che hanno realizzato il sogno di portare in serie B una favola di provincia. Ricordano i calciatori, Taormina, Maurizio Miranda per citarne un paio che hanno sfiorato la serie A ma l’avrebbero meritata. In quello scenario il mio libro trova il suo habitat naturale, libro che non è un almanacco ma un insieme di piccole grandi storie da leggere tutte d’un fiato“.
(Foto Facebook Salvatore Martorana)