Arrestato questa mattina, nell’ambito di un’operazione per frode fiscale transnazionale, il re dei surgelati di Palermo Salvatore Vetrano. L’imprenditore è ritenuto, tra l’altro, vicino a Cosa Nostra.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’associazione, attraverso società che avevano come amministratore di fatto e socio occulto Vetrano, ha messo in atto una serie di frodi Iva con il mercato dei prodotti ittici surgelati. Il denaro, provento delle fittizie intestazioni, veniva reimpiegato nelle società estere riconducibili a Vetrano.
Nel corso dell’operazione nella casa di Palermo di uno degli indagati, Giuseppe Licata, sono stati trovati tre pacchi contenenti, secondo una prima stima, oltre un milione di euro.
Le confische milionarie non sono nuove al re dei surgelati di Palermo. Nel 2022, al Vetrano vennero confiscati dalla DIA beni per un valore complessivo stimato di oltre 20 milioni di euro.
Il patrimonio dell’imprenditore era già stato sottoposto a sequestro tra il 2013 e il 2014 e oggetto di successiva confisca nel 2019. Dalle indagini, infatti, sarebbe emersa “La contiguità ad elementi di spicco di Cosa nostra”, con una scalata imprenditoriale “inserita all’interno di una commistione di interessi tra mafia e impresa”.