“Il giornalista avrebbe denigrato l’operato del Codacons in più occasioni, soprattutto recentemente, in seguito all’intervento sulla raccolta fondi della Gofundme, la piattaforma attraverso la quale sia il conduttore di Mi Manda Rai Tre, sia Chiara Ferragni e Fedez, avevano avviato l’iniziativa per sostenere il Paese in tempo di emergenza sanitaria”. Questo è quanto contesta l’associazione a tutela dei diritti degli utenti e dei consumatori al presentatore e giornalista palermitano Salvo Sottile. Nella vicenda cominciata lo scorso marzo, il Codacons ha deciso di agire, querelando per diffamazione Sottile.
A rincarare la dose, il presidente e fondatore del Codacons, Carlo Rienzi ha spiegato che il giornalista nutrirebbe sentimenti di antipatia nei suoi confronti. Tesi che secondo lo stesso Rienzi sarebbe confermata dal mancato invito ricevuto per la trasmissione di Rai Tre, condotta da Sottile, che tratta come tematiche principali proprio la tutela dei consumatori. Attraverso l’agenzia Adnkronos il giornalista ha risposto alle accuse dichiarando: “Non c’è assolutamente, da parte mia, nessuna antipatia personale nei confronti di Rienzi. Io sono solo il conduttore, per il resto c’è un team di autori che coordina gli interventi delle varie associazioni, non ho il potere di inibire la presenza di nessuno“.
Il motivo principale dell’azione legale, spiega l’associazione, è stato il comportamento del giornalista: “Anziché lodare l’ intervento a tutela della trasparenza e dei donatori, avviò una campagna mediatica sui social tesa a diffamare e calunniare l’associazione, attraverso deliranti tweet e video nei quali, sostanzialmente, accusava il Codacons di truffa aggravata e invitava la magistratura ad indagare sull’operato dell’associazione, dando quindi per certo che il Codacons avesse commesso reati penalmente perseguibili“.
Il Codacons ha richiesto un incontro con Franco Di Mare, nuovo direttore del terzo canale nazionale, per discutere della vicenza Sottile: “Un comportamento che, in qualsiasi altro Paese, avrebbe portato la Tv pubblica a licenziare in tronco un conduttore che abusa della sua posizione, e che meriterebbe una puntata di Mi manda Rai 3 dedicata proprio ad indagare il suo conduttore“.