Saman Abbas, arrestata la madre in Pakistan: deve scontare l’ergastolo per l’omicidio della figlia

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Arrestata in un villaggio in Pakistan Nazia Shaheen, madre di Saman Abbas, uccisa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021 a Novellara. La donna, 51 anni, a dicembre è stata condannata all’ergastolo dalla Corte di assise di Reggio Emilia per l’omicidio della figlia. Era latitante dal primo maggio 2021, il giorno in cui era tornata in patria da Novellara, insieme al marito, dopo l’omicidio. Su di lei pendeva un mandato di cattura internazionale: adesso è stata trovata in un villaggio ai confini con il Kashmir, nell’ambito delle attività d’indagine poste in essere in collaborazione con Interpol e la Polizia Federale pachistana.

La morte di Saman Abbas, ergastolo per i genitori

La Corte d’assise di Reggio Emilia il 30 aprile aveva depositato le motivazioni della sentenza che ha stabilito la condanna all’ergastolo per i genitori di Saman Abbas (Shabbar Abbas e Nazia Shaheen) e a 14 anni di reclusione lo zio Danish Hasnain. La 18enne di origini pachistane era scomparsa nella primavera del 2021 da Novellara: il cadavere è stato trovato un anno e mezzo dopo. Secondo i giudici, i genitori l’avrebbero “letteralmente accompagnata a morire” e non si esclude che a ucciderla materialmente sia stata proprio la madre.

Il ruolo della madre

Per i giudici Nazia Shaheen ha “partecipato attivamente ai momenti in cui si è decisa la sorte” della figlia e la “decisione di uccidere la giovane ragazza è stata concordata dai genitori nel corso delle telefonate con Danish Hasnain (lo zio ndr)” tanto che “si può affermare con sconfortante certezza che gli imputati – Shabbar Abbas e Nazia Shaheen abbiano letteralmente accompagnato la figlia a morire”. Così recitano le motivazioni della sentenza.

Dopo l’arresto, la madre di Saman è stata trasferita a Islamabad per le procedure formali di estradizione. La donna è comparsa in tribunale nella capitale pachistana alle 10 ora locale (le 7 in Italia).

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