San Giuseppe Jato, altro terremoto al Comune: si dimettono tutti i consiglieri

Dopo le dimissioni del sindaco qualche giorno fa, anche il resto del Consiglio comunale ha deciso di fare un passo indietro

Non c’è pace per il Comune di San Giuseppe Jato (Palermo): dopo le dimissioni di mercoledì del sindaco del paese Rosario Agostaro per aver ricevuto un’ispezione per delle presunte infiltrazioni mafiose, nella giornata di venerdì hanno lasciato il loro incarico tutti i consiglieri comunali.

A rimettere il mandato il presidente del Consiglio comunale Giovanni Marino e i consiglieri Salvatore La Milia, Enza Narboneto, Marianna Pecorella, Giovanni Romeo, Rossella Reda, Mimmo Spica, Elina Rumore e Salvatore Agostaro, questi ultimi due nella doppia veste anche di assessori.

Attraverso una lettera il Consiglio comunale ha spiegato i motivi  che hanno portato a far decadere il Comune di San Giuseppe Jato: «Questa Amministrazione Comunale, nella piena consapevolezza del proprio operato, che l’ha vista partecipe ed operativa nel rispetto delle norme dello Stato, ispirandosi ai sani principi del nostro ordinamento democratico, non ha mai tralasciato le legittime esigenze della cittadinanza tutta, ha sempre tenuto vivo e considerato in pieno il motto con cui ha iniziato la propria attività politica ed amministrativa: per servire e non… per servirsi.

Sin dalla nostra elezione, abbiamo assunto con coscienza le responsabilità a cui siamo stati chiamati, uniti in un sentimento di collaborazione concreta ed attiva, distanziando dal nostro agire ogni possibile pretesa personale e facendo tesoro dell’esigenza collettiva. Abbiamo operato nella piena consapevolezza che il nostro status di amministratori non ci ha mai posti in una posizione di privilegio, bensì di grande responsabilità nei confronti di tutta la cittadinanza.

Nel tanto tempo impiegato nella sede Comunale, operando negli uffici di nostra competenza, ci siamo resi disponibili a capire, affrontare e risolvere, per quanto possibile, le problematiche per SERVIRE IL CITTADINO.

Rivendichiamo con orgoglio il lavoro svolto in questi tre anni, con la consapevolezza che tanto è stato fatto e che tanto rimane da fare.Abbiamo sempre avuto, come punto di riferimento, la cultura della Legalità, che si contrappone a quella sub cultura mafiosa, di cui la nostra Comunità con forza sta cercando di liberarsi definitivamente.

A guida di questa Amministrazione, soprattutto nei momenti di grande difficoltà, abbiamo avuto un Sindaco corretto, onesto e leale, rispettoso dell’incarico affidatogli dalla cittadinanza, che ha messo al primo posto del suo mandato il bene della nostra collettività, nel rispetto delle leggi e delle norme che regolano il nostro vivere civile, operando sempre libero da alcun condizionamento, né interno né esterno.

Accogliamo le dimissioni del nostro Sindaco con un inevitabile e profondo senso di scoramento e di tristezza. Nel merito ne condividiamo i motivi, nella consapevolezza del venir meno della serenità che intacca il proprio agire quotidiano, nel rispetto di tutta la cittadinanza e nella più ferma convinzione che il nostro operato non possa essere proficuo, come la nostra Comunità merita.

Non possiamo che prendere atto degli eventi che negli ultimi giorni ci hanno travolti, in maniera inaspettata. Il solo sospetto che l’azione amministrativa possa essere stata in qualche modo inficiata, o ancor peggio, condizionata da forze criminali ci inorridisce e ci mortifica, consapevoli di quanto male sia stato fatto a questo territorio dalla malavita organizzata.

Con la stessa libertà e senso di responsabilità che hanno contraddistinto il nostro agire in questi tre anni di Amministrazione ci dimettiamo dai nostri incarichi, fiduciosi nel lavoro degli Organi dello Stato, nei quali riponiamo massima fiducia, con la speranza che sia fatta luce sul nostro operato e che il nostro paese non sia chiamato a pagare, per l’ennesima volta, per la sua triste storia passata».