San Paolo Palace, CasaPound affigge striscione contro l’immigrazione
Lo sfogo di CPI: “La realtà supera di giorno in giorno ogni più fervida immaginazione, hotel storici di una città penalizzata dall’assenza di turisti nella bella stagione, si riempiono di immigrati che nessun’altra Nazione europea ha intenzione di ospitare”.
Non era poi così difficile da immaginare, da parte di Casapound, una levata di scudi nei confronti di chi, in questo particolare momento non riesce a gestire al meglio il fenomeno dell’immigrazione. La Sicilia, dopo un periodo virtuoso, in cui i casi di positività al coronavirus si erano praticamente azzerati, giorno dopo giorno vede aumentare il numero dei contagiati. E, numeri alla mano, in tante sono proprio persone provenienti dal continente africano. A pochi metri dall’entrata del San Paolo Palace, il grande albergo ubicato nella zona sud est del capoluogo siciliano che ospita immigrati, è stato affisso uno striscione che riporta la scritta:
“Palermo 2020: zero turisti, immigrati 100 (40 positivi)” recante la firma di CasaPound. Il riferimento è agli immigrati positivi al covid-19 che da una settimana sono stati ospitati nel famoso hotel di via Messina Marine, da dove un egiziano è fuggito facendo perdere le proprie tracce per poi rientrare nella struttura qualche ora dopo.
LO SFOGO DI CPI: HOTEL DI PALERMO TURISTI NO, IMMIGRATI SI’
“La realtà supera di giorno in giorno ogni più fervida immaginazione hotel storici di una città penalizzata dall’assenza di turisti nella bella stagione, si riempiono di immigrati che nessun’altra Nazione europea ha intenzione di ospitare”. Questo è quanto riposta CasaPound in una nota, aggiungendo che “nemmeno l’epidemia ha messo un freno al business dell’immigrazione. Anzi tira dritto senza fare distinzioni tra chi arriva col barboncino al seguito e chi ha bisogno di aiuto nella propria terra”.
NON SIAMO IL LAZZARETTO DEL MEDITERRANEO
“Non siamo disposti a far diventare la nostra regione il lazzaretto del Mediterraneo – conclude CPI – specialmente se si considera che ormai da anni siamo gli unici a farsi carico di un problema che altre Nazioni vicine hanno scelto di scaricarci senza fornire il minimo aiuto. Non ci fermeremo qui”.
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