C’è un forte pressing di tutto il mondo imprenditoriale su Musumeci per cercare di fare breccia sul suo ‘atteggiamento prudente. Il governatore della Sicilia ritiene che per prendere una decisione sul passaggio da zona arancione a zona gialla occorre aspettare i dati di domani. «Per cambiare colore ─ ha detto ─ dovremmo avere la metà dei contagi attuali». Imprese, commercianti, ristoratori, sindacati e politica giudicano eccessiva la cautela di Musumeci. Gli chiedono a gran voce di mettere da parte questa prudenza, e adoperarsi per portare la Sicilia in zona gialla. Anzia auspicano che ciò avvenga già sabato prossimo, per non perdere la festa di San Valentino e i successivi giorni del periodo di Carnevale.
Il vicepresidente vicario di Sicindustria Alessandro Albanese dissente dall’atteggiamento prudente di Nello Musumeci, come si legge nel Giornale di Sicilia di oggi, ricordandogli le ventimila imprese siciliane che a causa della pandemia hanno già chiuso i battenti. «Pur condividendo la necessità del contenimento del contagio – ha detto Albanese – consideriamo indispensabile la ripartenza dell’economia con un’attenzione elevata alla campagna vaccinale. Non è più tempo di colori, è tempo di responsabilità. Le aziende hanno subito un danno incalcolabile e hanno anche fatto molta esperienza. Oggi le imprese sono tra i luoghi più sicuri grazie ai protocolli di sicurezza ma gli imprenditori sono allo stremo. Si riaprano bar, ristoranti, cinema e teatri e si punti a un controllo severo di tutti quei luoghi dove è dimostrato che avvengono gli assembramenti».
Anche i negozianti chiedono a gran voce al presidente Musumeci l’apertura di tutte le attività senza distinzione di categoria merceologica, auspicando sanzioni per chi non rispetta le regole. Lo ha detto Gianluca Manenti, presidente vicario di Confcommercio Sicilia: «È ora che il Governo siciliano cambi marcia. Chiediamo di potere aprire le nostre attività senza discriminazione di settore merceologico e con sanzioni severe per chi non rispetta le norme sanitarie e il contigentamento degli accessi alla clientela».
ZONA GIALLA PURE PER SINDACATI E POLITICA
I sindacati, Uil Sicilia e Cgil Palermo, nell’evidenziare le necessità del commercio, della ristorazione e del turismo, auspicano una riapertura definitiva dei locali, ma con la giusta programmazione per non dovere più tornare indietro. C’è pressing anche dalla politica. I deputati regionali di Fratelli d’Italia chiedono la zona gialla «in considerazione che i dati siciliani dei contagi e dei ricoveri sono in discesa e in linea con quelli di altre regioni. Il prossimo fine settimana sia occasione di maggiori aperture degli esercizi commerciali, con ristoranti e pizzerie aperti almeno fino alle 22». In sintonia con questa tesi anche il deputato Nino Minardo, segretario della Lega Sicilia.