Sul palco dell’Ariston è il momento del monologo della co-conduttrice e pallavolista Paola Egonu.
“Spero di trasmettervi amore ed empatia. Non sono qui a dare lezioni di vita”, inizia così l’Egonu “Spesso in passato sono stata definita ermetica, così nel tempo ho imparato a raccontarmi un po’ di più. Questo non ha evitato comunque che alcune frasi venissero strappate e incollate sui giornali come titoli per far rumore. Ho imparato che ogni pensiero quando si trasforma in parola non è più sotto il pieno controllo di chi l’ha pronunciata”.
“Da bambina ero fissata coni perché. Perché sono alta? Perché mi chiedono se sono italiana? Da grande i ‘perché’ sono continuati. Perché mi sento diversa? Perché vivo questa cosa come se fosse una colpa? Col tempo ho capito che questa diversità è la mia forza, perché io sono io. Io sono quella che quando ancora mi fanno una domanda sul razzismo rispondo ‘Prendete dei bicchieri di diversi colori e mettete dento dell’acqua. Vedrete che tutti sceglieranno quello trasparente ma scoprirete che anche bevendo dagli altri bicchieri l’acqua avrà sempre lo stesso sapore’. Perché siamo tutti uguali, oltre le apparenze. Sono quella a cui lo sport ha dato tanto. Anche se vinciamo, può succedere che io la viva con la sconfitta. A fatica ho capito che sta a noi dare il giusto peso. Sono quella che come tutti ha dovuto affrontare momenti brutti ma che non ha mai smesso di vivere quelli belli. Sono stata accusata di vittimismo solo per aver mostrato le mie debolezze”.
“Amo l’Italia e vesto con orgoglio la maglia azzurra che per me è la più bella al mondo. Ho un profondo senso di responsabilità nei confronti di questo Paese. Sono quella che spesso ha sbagliato gli appuntamenti importanti eppure questo non fa di me una perdente”. Infine, la pallavolista cita le parole della sua canzone preferita di Vasco Rossi: “Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso”.