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“Santocielo” di Ficarra e Picone divide la Chiesa: dopo i preti intervengono gli arcivescovi

A una parte della chiesa siciliana non piace l’idea dell’arrivo di un nuovo messia sulla terra per provare a salvare l’umanità scellerata da un secondo diluvio universale. E per di più un messia portato in grembo da un uomo. O, per meglio dire. Nel clero dell’Isola c’è chi ha già che ha bocciato il film “Santocielo” di Salvo Ficarra e Valentino Picone, appena uscito nelle sale cinematografiche, giudicandolo “blasfemo” e “fortemente irrispettoso”. Così ha fatto don Mario Sorce, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Agrigento, che è anche direttore del Servizio di pastorale sociale dell’arcidiocesi di Agrigento. “Un film che offende il nostro credo e le nostre tradizioni”, lo ha definito in un post sulla pagina Facebook della parrocchia.

La bocciatura di don Mario Sorce

Don Mario Sorce, che si definisce un ‘ex’ estimatore del duo comico palermitano, ha scritto: “Dal trailer si evince che Dio è un imbranato, che Gesù si incarna nuovamente e cosa più grave che si incarna nel ventre di un uomo. Dulcis in fundo il Paradiso è un perfetto caos. Posso capire che si cerca la novità per far ridere ma questo è troppo. È blasfemo e va denunciato come tale e certamente non andrò a vederlo neanche per curiosità. Cari Ficarra e Picone mi avete deluso”. In proposito l’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, ha sottolineato “di non avere ancora visto il film, e di avere appreso della critica di padre Sorce solo dalla stampa”.

Il commento dell’arcivescovo di Monreale

Questo, invece, il commento su “Santocielo” dell’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi: “Non posso fare una riflessione non avendo visto ancora il film. La mia impressione, però, è che questo lavoro corra il rischio di essere offensivo e di urtare la sensibilità di qualcuno. Si può fare comicità su tutto, ma la comicità non può giustificare tutto. Se si trattano certe tematiche bisogna farlo con grande rispetto. Il rischio è anche quello di banalizzare temi che esprimono un mistero che va oltre noi al di là della fede personale di ciascuno e di creare confusione”. Secondo l’arcivescovo, sarebbero numerosi i prelati e i fedeli che sui social hanno già bocciato il film, senza ancora averlo visto.

L’arcivescovo di Catania: “La loro comicità non è mai dissacrante”

Luigi Renna, arcivescovo di Catania si è espresso così: “Sono molto incuriosito. La loro comicità non è mai dissacrante, anche se c’è sempre un limite che non bisogna superare. Non è la prima né l’ultima volta che trattano in modo giocoso temi del genere e non mi risulta che in passato abbiano mai avuto la volontà esplicita di andare contro la Chiesa”. Carmelo Torcivia, docente di Teologia pastorale e rettore della chiesa della Catena a Palermo, la pensa allo stesso modo: “Ci vuole anche l’intenzione per essere blasfemi non solo la forma. È una scorrettezza intellettuale bocciare un film che non si è ancora visto. Con la loro leggerezza di comici mettono a fuoco alcune problematiche cercando di fare scaturire una riflessione”.

Fonte foto: Ansa

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Redazione PL