Sartorie al collasso: «La nostra categoria è stata dimenticata così come il bonus Sicilia»

Alberto Brancati, che con la moglie Laura possiede una sartoria nel centro di Palermo dichiara: “Non siamo stati inserite nel nuovo dcpm, ma ciò non vuol dire che siamo in grado di andare avanti senza sostegni. In assenza di cerimonie non si lavora più”

Sono trascorsi quasi sei mesi da quando, Laura De Lisi e Alberto Brancati, dopo avere appena riaperto la saracinesca della loro sartoria, rimasta chiusa a causa del lockdown, denunciarono uno stato di assoluto  abbandono da parte dello Stato. Allora la coppia lamentava non solo l’assoluta mancanza di clienti  – siamo aperti da cinque giorni e da cinque giorni chiudiamo la cassa a zero -, ma anche il non avere ricevuto le linee guide per riaprire in sicurezza rispettando le norme anti contagio.

Erano gli inizi di maggio, e i titolari degli esercizi commerciali cercavano a fatica di risalire la china. Dopo l’estate però, l’autunno ha per tutti riservato la temutissima seconda ondata di contagi. Per il loro settore ma non solo una mazzata terribile. Intervistato da Palermo Live, a sfogarsi è Alberto Brancati che, come detto, assieme alla moglie Laura porta avanti “La Sartoria” nel centro di Palermo. 

L’ingresso de “la Sarta”, negozio di sartoria di cui è titolare Laura De Lisi,  ubicato in via Volturno 5 a Palermo

SENZA CERIMONIE VOLUME DEGLI AFFARI FORTEMENTE IN CALO

Parliamoci chiaro, il mini lockdown che stanno subendo i ristoratori o le sale di ricevimento, coinvolge direttamente anche altri settori che non sono stati inseriti nel Dpcm. Quindi – prosegue amaro Alberto – c’è davvero poco da esultare. Noi infatti, in quanto sartoria, continuiamo sì a lavorare, ma con un volume di affari sensibilmente ridotto. Parlo del settore di abbigliamento da cerimonia, le sartorie per l’appunto e tutte quelle figure professionali che gravitano attorno a matrimoni, battesimi, cresime e comunioni. Molte cerimonie sono saltate a causa dell’imposizione di limitare  il numero di invitati, ragion per cui abbiamo ricevuto tante chiamate di persone non più interessate a modificare i loro abiti. Per noi del settore una perdita importante.”

DIMENTICATI DALLA REGIONE SICILIANA

A questo punto, Alberto Brancati fa riferimento al cosidetto bonus Sicilia, il contributo attivato dalla Regione Siciliana per sostenere le microimprese colpite dal Covid del quale si sono perse le tracce. “Considerato che non rientriamo negli aiuti promessi dal Governo Conte per tutte quelle aziende che saranno giocoforza penalizzate dal Dcpm,  speravamo quanto meno che Il Governatore della Regione Siciliana Musumeci avesse attenzionato maggiormente tutti gli esercenti siciliani, così come promesso al tempo in cui venne sbanidierato il bonus Sicilia. Invece, dopo il flop del click day di quei soldi non se n’è più parlato.” 

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