La notizia è di quelle, se definitivamente confermata, destinata a passare alla storia. Intervistato da Espresso, Andrea Carfi, lo scienziato italiano a capo del team sulle malatie infettive dell’azienda biothec americana Moderna, annuncia:
“Il vaccino anti covid-19 funziona, da dicembre un miliardo di dosi l’anno“. A sessanta giorni dall’avvio della sperimentazione clinica del vaccino contro il virus SARS-CoV-2, i primi risultati, resi pubblici il 18 maggio, sono stati definiti da tutti gli esperti molto promettenti.
Nessun effetto collaterale e buona tolleranza. Due parametri definiti fondamentali nell’ottica di permetterne l’utilizzo su scala mondiale. Ma soprattutto i dati mostrano che le persone vaccinate hanno sviluppato livelli di anticorpi uguali o superiori a quelli misurati in soggetti infettati dal virus e successivamente guariti. Notizie tanto incoraggianti da fare sbilanciare anche Anthony Fauci, direttore del Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) e capo della task force della Casa Bianca per l’emergenza coronavirus.
GIUSTO PROCEDERE CON CAUTELA
Bisogna comunque procedere con i piedi di piombo, ed ecco perchè lo stesso Fauci si è detto «cautamente ottimista» rispetto all’efficacia del vaccino di Moderna «proprio perché» ha dichiarato alla Cnn, «i primi risultati hanno dimostrato la capacità di neutralizzare il virus con la somministrazione di dosi ragionevoli di vaccino, ed è lecito prevedere che se gli stessi livelli di anticorpi saranno confermati su un numero più ampio di persone, il vaccino potrà proteggere dall’infezione».
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ANCHE L’ITALIA PROTAGONISTA A partecipare alla frenetica corsa al vaccino per sconfiggere quella che si può definire come la peste del 2020, è Andrea Carfi, scienziato italiano da dieci anni negli Usa e da due a capo del team sulle malattie infettive di Moderna. Intervistato dal sito dell’Espresso lo scorso marzo, era apparso ottimista fin dai primi giorni della prima fase di sperimentazione sull’uomo e, a quanto pare, i fatti oggi gli danno ragione.
«La cautela era e continua ad essere d’obbligo ma si, confermo che l’ottimismo era ben risposto», dice oggi Carfi all’Espresso. «Infatti, su tutti i 45 volontari sottoposti alla prima fase di sperimentazione, il vaccino è risultato sicuro, confermando i dati ottenuti in studi clinci di altri nostri vaccini. Abbiamo anche osservato la produzione di anticorpi in tutti i soggetti vaccinati e in otto di loro abbiamo dimostrato la presenza di anticorpi neutralizzanti, cioè in grado non solo di riconoscere il virus ma anche di bloccarlo evitando cosí l’infezione.