Nella norma attuativa del reddito di cittadinanza, alla scadenza dei 18 mesi, per potere procedere ad una verifica è prevista una sospensione per i percettori che ancora non hanno trovato lavoro. Questo significa che per circa 100 mila siciliani dal 30 settembre sarà sospesa l’erogazione. Nell’isola ci sono circa mezzo milione di beneficiari del reddito statale, e molti di questi hanno fatto la domanda subito, a partire dal marzo scorso. Un report di aprile indicava in 118.000 le domande presentate nel primo bimestre.
NUOVA DOMANDA
Quindi se i primi beneficiari del reddito di cittadinanza, quelli cioè che godono del sussidio sin dal mese di aprile 2019, vorranno continuare a ricevere la somma mensile, per poterne continuare a beneficiare per altri 18 mesi, dovranno presentare una nuova domanda. Possibile, ma non c’è nulla di certo, che ci siano nei prossimi mesi deroghe, proroghe, e modifiche alle normative, ma per il momento la situazione è questa. Inoltre c’è da tenere presente che dopo i primi 18 mesi l’offerta di lavoro da accettare potrebbe arrivare da tutta l’Italia. Fino ad adesso invece doveva essere compresa nel comune di residenza, vincolata ad un raggio di 100 chilometri. E varrà sempre la regola che il reddito di cittadinanza decade dopo il primo rifiuto di un’offerta di lavoro.
PROROGA AUTOMATICA
Ci sono dei comitati spontanei di percettori che si stanno muovendo per chiedere una proroga automatica, quantomeno fino alla fine dell’anno. Per questo motivo già sabato scorso una delegazione di cittadini che gode del contributo dal marzo 2019, ha incontrato il sottosegretario al Lavoro Steni Di Piazza, che si è impegnato a portare il caso sul tavolo del ministro Nunzia Catalfo. Di Piazza ha rilevato che è un problema di carattere nazionale, ma che in Sicilia ha numeri più rilevanti che altrove.