Si aprono ancora le porte del carcere per i funzionari della motorizzazione di Palermo dopo lo scandalo mazzette.
Il GIP ha disposto l’aggravamento della misura cautelare nei confronti di una funzionaria della motorizzazione, Giovanna Passavia. Nonostante si trovasse ai domiciliari dallo scorso mese di febbraio, la funzionaria avrebbe continuato a comunicare con Luigi Costa, accusato anch’egli nella stessa inchiesta di corruzione e accesso abusivo al sistema informatico.
La donna è accusata di avere attestato il falso, dietro il pagamento di una somma, garantendo la buona riuscita di alcune pratiche per il collaudo dei veicoli.
L’indagine è iniziata nel 2020, durante il periodo dell’emergenza Covid. Gli organi preposti avevano rilevato negli ultimi anni un costante e sospetto «trend» di crescita per le nazionalizzazioni delle vetture acquistate in paesi dell’Ue o extracomunitari e poi immatricolate in Italia. Si era passato dalle 7.740 immatricolazioni del 2016 alle 20.465 del 2019.
Inoltre gli intestatari di certificati, carte di circolazione e revisioni fasulle erano per oltre l’ottanta per cento residenti fuori dalla Provincia di Palermo. E inoltre si rivolgevano ad un limitato numero di agenzie disbrigo pratiche palermitane che, come emerge dalle indagini, avrebbero esercitato una sorta di «monopolio» delle nazionalizzazioni. Falsando in tal modo il libero mercato a danno delle altre Agenzie concorrenti. Sono oltre 60 gli episodi di presunta corruzione che vede funzionari e dipendenti della Motorizzazione indagati per la trattazione di quasi 100 veicoli. È venuti fuori un «diffuso sistema» di corruzione che ha coinvolto funzionari e dipendenti della Motorizzazione, i responsabili di agenzie disbrigo pratiche automobilistiche. Il tutto dietro il pagamento di somme a volte neanche tanto elevate, ma che hanno consentito ad alcuni coinvolti di lucrare posizioni economiche che vanno ben oltre uno stipendio di dipendente pubblico.