Durante la fase acuta del Covid ci si era quasi dimenticato di alcune malattie. Ma adesso, oltre al virus respiratorio sinciziale e l’influenza stagionale, è rispuntata anche la scarlattina.
In Sicilia, in linea con quanto sta accadendo nel resto d’Italia, si sta registrando un boom di casi tra i bambini. Giovanni Corsello, professore ordinario di Pediatria all’università di Palermo e direttore del reparto di Pediatria dell’ospedale Di Cristina, come riporta il Giornale di Sicilia, ha rilevato che «Si può quantificare in un rialzo del 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Se non di più». Ed ha invitato a tenere alta la guardia, «perché l’infezione, che si diffonde per via respiratoria, sta accelerando senza trovare più quelle misure di contenimento innalzate durante l’epidemia da SarsCov2, mentre l’età media dei pazienti, a causa del moltiplicarsi dei contagi, si è abbassata fino alla fascia 2-4 anni.
Il professore Corsello ha anche aggiunto: «Si deve anche ricordar che non esiste un vaccino: a scatenare la malattia è un batterio, lo streptococco beta-emolitico di gruppo A, cui può legarsi un virus “batteriofago”, responsabile del tipico esantema rosso scarlatto che comincia nel collo e nel tronco, e che può manifestarsi entro le 48 ore dai primi sintomi, ossia febbre alta, congestione delle vie aeree, a volte nausea o vomito, placche alla gola e lingua color fragola». I malati sono contagiosi da 1 a 5 giorni prima dello sviluppo del quadro clinico e per tutta la durata della scarlattina. ma appena instaurata l’adeguata terapia antibiotica, la trasmissibilità viene bloccata già dopo 48 ore, mentre la completa guarigione può avvenire in una settimana o poco più.
L’importante, avverte il professore, è «Riconoscere la malattia e iniziare la cura quanto prima: dirimente è il tampone faringeo. Se invece non si interviene con l’antibiotico, il germe può causare complicazioni, anche serie, a livello cardiaco e renale. Non deve essere inoltre dimenticato che la scarlattina può essere trasmessa dai bambini agli adulti. Questi ultimi, però, raramente manifestano l’esantema».