Recentemente io staff del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha indicato in 120 milioni di euro la spesa per i 430mila banchi a rotelle. Sono stati pagati circa 280 euro l’uno, contro i 100 euro di un banco tradizionale. È più che probabile che questi 120 milioni alla fine risultino una spesa sbagliata. Infatti Questa specie di “scrivanie mobili” sono già finite al centro di un’indagine della Corte dei conti e della Guardia di finanza, e hanno ricevuto solo critiche. I banchi a rotelle sono stati contestati anche dagli studenti, i diretti fruitori.
In molti casi sono stati subito accantonati. A quanto pare sono troppo bassi, e gli alunni alti non ci entrano. Inoltre lo scrittoio è piccolo e instabile e non c’è lo spazio per appoggiare un gomito. Figurarsi un dizionario. In ordine di tempo l’ultimo detrattore è stato il Veneto. Gli studenti che oggi rientreranno in classe, non li troveranno. La Regione a guida Zaia ha riposto in magazzino la sua quota di banchi “innovativi”. Pare che favoriscano l’insorgere di mal di schiena nei ragazzi. Lo ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan: «Le parole devono essere concrete e utili come lo devono essere i fatti. Bocciamo pertanto interventi assurdi e poco salutari come i banchi con le rotelle. già ritirati in molti plessi scolastici perché erano causa di mal di schiena. D’accordo con l’assessore regionale Elisa De Berti, la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo e la Prefettura di Venezia».
Ad evidenziare la questioneha provveduto da Daniela Avanzi, segretario dello Snals, il Sindacato nazionale autonomo lavoratori scuola. Ha spiegato che soprattutto nelle scuole medie i banchi a rotelle hanno provocato «problemi posturali» agli alunni. «In Veneto ci sono circa 9mila banchi di questo tipo, so che alcuni dirigenti li hanno ritirati ma non so in che quantità. Nonostante il ministro all’Istruzione Lucia Azzolina continui a fare il tifo per i “banchi del secolo”».