I carabinieri della compagnia di Carini hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un 28enne del luogo, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di furto aggravato, ricettazione e indebito utilizzo di strumenti di pagamento. Ad emettere il provvedimento è stato il gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica.
L’attività investigativa, condotta dai militari della Stazione di Villagrazia di Carini, ha permesso di ricostruire la dinamica di una lunga serie di furti che il presunto ladro seriale avrebbe messo a segno in un periodo compreso tra ottobre 2022 e aprile 2023. Gli obiettivi preferiti sarebbero stati per di più i diversi centri commerciali presenti nei pressi del comune carinese dove, secondo un copione ormai consolidato e l’acquisita destrezza, avrebbe rubato dai generi alimentari agli elettrodomestici. I colpi a volte sarebbero avvenuti di notte, dopo aver atteso l’orario di chiusura dei negozi.
Non è tutto: a far gola al ladro sarebbero state anche borse, portafogli e zaini dai quali sottraeva soldi e soprattutto le carte di pagamento, che venivano successivamente utilizzate per prelevare denaro dai conti degli sfortunati malcapitati.
L’attività investigativa dei militari ha consentito, grazie anche alla scrupolosa analisi delle immagini estrapolate dagli impianti di video sorveglianza presenti all’interno delle attività, di delineare e mettere insieme gli elementi comuni ai diversi furti, permettendo agli investigatori di tratteggiare le modalità operative del ladro e la sua presunta responsabilità quale autore materiale dei reati.
L’uomo è attualmente posto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. È doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente. La sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.