Sciame sismico nelle coste del palermitano, parla il geologo Angelone

In seguito ai tre terremoti verificatisi nelle ultime 24 ore, di cui uno di magnitudo 3.5 nella costa settentrionale della Sicilia, abbiamo provato a contattare il dottor Domenico Angelone, geologo e responsabile della comunicazione del Consiglio Nazionale dei geologi. Alcune scosse sono state avvertite nelle città di Palermo e Bagheria, distanti una quarantina di chilometri dall’epicentro.

Il dottor Angelone ha confermato che il motivo per cui la scossa non è stata avvertita da molti cittadini è dovuto alla profondità dell’epicentro: “Il mar Tirreno, per quanto riguarda i terremoti è un mare molto attivo, soprattutto nel tratto che va dalla Sicilia al Golfo di Napoli. Lo sciame sismico di questi giorni è abbastanza superficiale, essendo avvenuto a 20-25 chilometri di profondità. Ciò è dovuto al fatto che si verifica uno scivolamento di una parte di crosta, che noi chiamiamo litosfera ionica, sotto la Calabria. In alcuni casi le profondità sono talmente elevate che gli effetti non sono neanche avvertiti”.

IL MARSILI E’ IN ATTIVITA’?

Il geologo ha smentito ogni possibilità che il sisma sia la causa dell’inizio di un’attività vulcanica, molto presente in tutto il perimetro dell’Isola: “Tutta l’area è caratterizzata sia da intensa sismicità che da vulcanismo. Tutta la zona delle Isole Eolie, come lo stesso vulcano Marsili”. Quest’ultimo è un vulcano sottomarino che si trova a circa 150 chilometri dalla Sicilia e che molto spesso è indicato come potenzialmente pericoloso. “Tutti i movimenti crostali determinano sia terremoti che vulcanismi, anche se le due cose non sono correlabili. Non c’è un nesso di cause ed effetto tra questo sciame sismico e un probabile risveglio del Marsili”.

“CONVIVERE CON IL TERREMOTO”

L’Isola è stata oggetto, nel corso della storia, di noti terremoti che hanno devastato il territorio ma il geologo invita a non preoccuparsi: “Sicuramente se ci sono state delle scosse ce ne saranno altre, magari strumentali, qualcuna un po’ più forte che potrà essere avvertita dalla popolazione. In un’attività sismica questo è inevitabile, però, speriamo che siano impercettibili. Ci sono sciami che seguono un iter abbastanza blando fino a terminare e altri che, come ad esempio è successo all’Aquila, possono poi scaturire un evento importante. Questo ragionamento fatto in questo modo potrebbe spaventare, ma non deve perché l’imprevedibilità dei fenomeni ci insegna che dobbiamo convivere anche con il terremoto. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che la Sicilia è una regione che prima o poi subirà qualche scossa. Nessun allarmismo ma non possiamo dire nemmeno di stare tranquilli”.

NIENTE PREVISIONI

La correlazione tra covid-19 e sisma potrebbe impaurire la popolazione, per questo motivo Angelone ha confessato la ragione della scarsa presenza di esperti del settore nei vari mezzi di comunicazione: “E’ chiaro che in questo momento, noi geologi cerchiamo di abbassare molto i toni. Noi non siamo usciti sui giornali per evitare di creare ulteriori allarmismi in questa situazione particolarmente delicata e difficile da gestire. Non possiamo compiere previsioni. Il terremoto ha questo duplice effetto catastrofico: quello reale, che fa crollare le case e l’altro che fa crollare il morale delle persone. Per cui i timori oggi sono amplificati anche a causa del coronavirus. Le persone sono preoccupate non tanto delle case che potrebbero crollare ma sul come e dove scappare. Dove mi vado a rifugiare e insieme a chi se poi mi trovo intorno a cento o mille persone. Magari mi salvo dal terremoto ma allo stesso tempo mi ammalo di coronavirus”.


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