Sciopero generale sindacati di base, a Palermo la protesta contro il Governo Meloni

“Emergenza Palermo! Casa lavoro e reddito di cittadinanza. Tavolo di crisi subito”, recita uno degli striscioni esposti dagli aderenti alla protesta. Il corteo ha marciato dal Tribunale di Palermo fino alla Prefettura

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Lavoratori, disoccupati e precari sono tornati in piazza, a Palermo, contro il governo e le sue politiche nella giornata dello sciopero generale del sindacalismo di base. La protesta arriva dopo che, nelle scorse settimane, si sono già susseguite in tutta la Sicilia manifestazioni popolari contro la guerra e le spese militari, contro il caro bollette e per la difesa del reddito di cittadinanza.

Il corteo si è mosso dal Tribunale di Palermo fino ad arrivare in Prefettura. “Emergenza Palermo! Casa lavoro e reddito di cittadinanza. Tavolo di crisi subito”, si legge in uno striscione. I manifestanti infatti chiedono l’apertura di un tavolo permanente di crisi per affrontare le emergenze sociali che colpiscono il capoluogo siciliano.

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Foto da ufficio stampa

Sciopero generale, i motivi della protesta a Palermo

“A seguito dei forti rincari e dell’aumento del costo della vita, il problema del diritto alla casa e del rischio sfratti e sgomberi è un tema urgente da risolvere per garantire a migliaia di famiglie palermitane un diritto fondamentale. Ad esasperare ulteriormente la situazione, la disoccupazione ormai alle stelle: l’attacco del Governo al reddito di cittadinanza, con l’imminente sottrazione del sussidio, mette in serio pericolo le fasce più deboli della città”. Così si legge in una nota che espone i motivi della protesta.

Non manca il tema del carovita, “questione che unisce le diverse lotte in piazza e le vertenze politiche in città. Infatti, se da un lato vediamo aumentare i prezzi delle materie prime, della materia energetica e del gas, dall’altro lato non vediamo un aumento progressivo dei nostri salari, delle pensioni e dei sussidi mirati a supportare e combattere la povertà”.

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“In uno scenario di guerra imperialista – conclude la nota – lo sciopero dei lavoratori e dei disoccupati è importante anche al fine di contrastare le politiche belligeranti e repressive dei governi, ancora una volta coinvolti in giochi di potere che ricadono sulla pelle della popolazione”.

Davanti alla Prefettura i manifestanti hanno chiesto di essere ricevuti dal Prefetto. Lo sciopero si è chiuso con l’invito ad un’assemblea pubblica per continuare l’organizzazione in difesa dei diritti sociali.

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