Sciopero nazionale, potrebbe essere il peggiore dell’anno: nessuna fascia oraria garantita | La data è vicinissima
Fra pochissimi giorni andrà in scena un nuovo sciopero nazionale senza fasce orarie garantite: sarà una giornata molto complicata.
Si avvicina a grandi passi un nuovo sciopero che, per ventiquattro ore, rischia di fare collassare l’Italia intera. Si tratta infatti di una giornata in cui ci sarà la totale sospensione dei servizi, senza che sia predisposta alcuna fascia oraria garantita. Una novità che fa tremare milioni di italiani, in quanto i disservizi si preannunciano decisamente pesanti.
Siamo con ogni probabilità dinnanzi a quello che si candida a diventare il peggior sciopero dell’anno. Il tutto al netto di eventuali ulteriori negoziazioni che possano ribaltare lo scenario attuale. Qualora non vi fossero modifiche, quel giorno lo Stivale si paralizzerebbe nella sua totalità e si andrebbe incontro a un vero e proprio “venerdì nero”.
Il fatto poi, come accennavamo poche righe fa, che non vi siano garanzie orarie rende il quadro a dir poco catastrofico. Rischia di bloccarsi l’economia del Paese, rischia di andare in tilt una nazione. L’allarme e la tensione sono crescenti e l’imminenza dello sciopero senza dubbio non può essere d’aiuto, in quanto una finestra temporale ristretta riduce in automatico le possibilità di dialogo.
La data, infatti, è ormai prossima: mancano pochissimi giorni e, man mano che si avanza nel calendario, si assottigliano le chance di addivenire a un accordo soddisfacente per le parti coinvolte. Cittadini compresi.
Allarme sciopero nazionale: Italia bloccata, la data è imminente
Già il mese di ottobre 2024 è stato abbastanza bersagliato dagli scioperi, ma novembre preannuncia di partire con il botto. In senso negativo, purtroppo: venerdì 8 novembre 2024 è infatti in programma uno sciopero nazionale del trasporto pubblico. Potrebbe sembrare a prima vista un ostacolo aggirabile in maniera agevole, se non fosse per il dettaglio che lo differenzia da quanto accaduto in passato.
Sembra infatti – si legge su missionline.it – che non saranno istituite fasce di garanzia per autobus, tram, metro e treni e le sigle sindacali sarebbero determinate a non contemplare l’opzione “retromarcia”. Uno scenario dinnanzi al quale oggi si accappona la pelle, in quanto significherebbe non disporre di mezzi pubblici per 24 ore consecutive.
Sciopero nazionale dei trasporti: grandi disagi in queste città
Logicamente, bloccandosi il sistema del trasporto pubblico, a risentire maggiormente della situazione saranno le città epicentro di grandi e produttive attività lavorative. In soldoni, ci stiamo riferendo a Milano, Roma, Torino e Napoli.
I sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, oltre agli Autoferrotranvieri internavigatori) stanno richiedendo a gran voce la possibilità di intavolare un confronto strutturato. In alternativa, si invoca l’intervento ministeriale o da parte del governo Meloni: se non saranno ascoltati dai vertici di Palazzo Chigi, procederanno con la loro protesta e stopperanno l’Italia.