Scommesse online, confisca da 6 milioni di euro all’imprenditore Benedetto Bacchi

Sequestrata, tra l’altro, una lussuosa villa sita a Palermo in viale Margherita di Savoia

via spinuzza

Confisca del patrimonio per Benedetto Bacchi, detto “Ninì”, imprenditore 50enne attivo nel settore dei giochi e delle scommesse online. La Polizia, nello specifico, ha dato esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo -Sezione Misure di Prevenzione, su Proposta del Questore di Palermo.

Si è proceduto così alla confisca di un ingente patrimonio per un valore complessivo di circa 6.000.000 di euro. Si tratta di 10 beni immobili, 7 società operanti nel settore edile e in quello di giochi e scommesse, delle quali alcune ubicate a Malta; 4 veicoli, 6 rapporti finanziari, una quota societaria e diritti di credito pari ad € 300.000,00 di una impresa operante a Terni.

Scommesse online con l’appoggio di Cosa Nostra

La figura di Bacchi è emersa nell’ambito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Palermo relative all’operazione di polizia “Game over”. L’attività investigativa ha confermato l’esistenza di una forte e indissolubile compenetrazione tra l’attività di Cosa Nostra e la gestione e distribuzione sul territorio delle sale gioco e scommesse.

Le indagini, tra l’altro, hanno permesso di accertare che Bacchi abbia ricevuto il sostegno della famiglia mafiosa di Partinico, in particolare di Nania Francesco, nato a Palermo nel 1969. Sostegno anche dalle famiglie mafiose palermitane di San Lorenzo, Resuttana, Porta Nuova, Noce e Brancaccio.

L’imprenditore sarebbe così riuscito ad aggiudicarsi in breve tempo il monopolio sul mercato del gioco palermitano. Nell’arco di un decennio, ha poi sviluppato e consolidato un circuito di scommesse e giochi online in grado di competere con i più importanti marchi nazionali. Una crescita rapida e anomala crescita col supporto di Cosa Nostra, che ha consentito di limitare drasticamente la concorrenza e ampliare la diffusione del marchio in cambio di una partecipazione ai profitti e all’utilizzo dei canali finanziari del circuito delle scommesse e dei giochi a distanza per riciclare e occultare proventi di attività illegali.

Il processo

Gli elementi investigativi emersi nell’ambito dell’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo, sono confluiti nell’ordinanza di applicazione di misure cautelari nr. 22264/13 R.G.N.R. e n. 13079/13 R.G.GIP emessa dal Tribunale di Palermo – Sezione del Giudice per le indagini preliminari in data 26.01.2018, nei confronti dello stesso Bacchi e di altri soggetti indagati.

I reati contestati, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso, riciclaggio e associazione per delinquere finalizzata alla produzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Nell’ambito del citato procedimento penale, in data 26.10.2021, il Tribunale di Palermo ha condannato Bacchi, all’esito del giudizio ordinario, alla pena di anni 18 di reclusione per i reati di concorso esterno in associazione mafiosa, concorrenza sleale aggravata dal metodo mafioso e per i reati, anche questi aggravati dalla predetta circostanza, di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse, truffa aggravata, trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.

Scommesse online, confisca del patrimonio per Benedetto Bacchi

Sulla base della pericolosità sociale del l’imprenditore, qualificata dall’appartenenza dello stesso al sodalizio mafioso, l’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo ha avviato indagini patrimoniali. Le verifiche hanno permesso di ricostruire l’origine dell’ingente patrimonio di Bacchi, frutto di capitali di illecita provenienza usati per l’acquisto di numerosi beni. Alcuni, tra l’altro, fittiziamente intestati a diversi soggetti a lui vicino.

Con l’odierno provvedimento si è dunque disposto a disposto la confisca dei beni già oggetto di sequestro nel dicembre del 2018. Tra questi spicca, una lussuosa villa sita a Palermo in viale Margherita di Savoia. Applicata con lo stesso decreto la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno per la durata di anni tre.

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