In uno scontro a fuoco con la polizia a Cesinali, piccolo centro alle porte di Avellino è morto un rapinatore. I complici ne hanno abbandonato il corpo, con il volto coperto da un passamontagna, dentro un’auto lasciata sui binari del passaggio a livello a poche centinaia di metri dal luogo in cui i rapinatori erano stati intercettati. Si ritiene che l’uomo facesse parte di una banda che era in procinto di mettere a segno un colpo. Infatti, da quanto risulta, la banda progettava l’assalto a un portavalori.
I sei banditi, divisi in due auto, una Jeep Compass e una Hyundai Tucson, si sono accorti di essere seguiti dagli agenti della polizia. Ed hanno tentato tra le stradine di Cesinali una fuga a tutta velocità, lanciando contro gli inseguitori grossi chiodi a tre punte. Dopo un lungo inseguimento, una delle auto ha forzato un posto di blocco vicino al raccordo autostradale Avellino-Salerno, e ne è nato un conflitto a fuoco. Nel quale è stato ucciso uno di loro.
Gli agenti hanno bloccato tre presunti componenti della banda, e li hanno portato in questura. Gli altri sono riusciti a fuggire. Ma nella serata di ieri, su un autobus, le forze dell’ordine hanno fermato un uomo che è, probabilmente, il capo della banda di rapinatori. Si tratta di un 53enne di Foggia, del quale ancora non si conosce il nome. Si sa che è latitante dal 2020, dopo avere subìtouna condanna a quindici anni di carcere, sette dei quali scontati, per associazione a delinquere di stampo mafioso per una serie di rapine a mano armata e assalti a portavalori. (Foto Ansa)