Una mamma controllando il profilo Instagram nel cellulare della figlia 12enne, ha scoperto che aveva inviato numerose foto osé in pose sexy a un ragazzo,, un giovane di 19 anni mai individuato. La donna, sopraffatta dalla rabbia, prima ha rimproverato la figlia dicendo che certe cose non le doveva fare, poi le ha mollato un ceffone colpendola sulla bocca, provocandole un graffio e qualche goccia di sangue. Nel 2019 la ragazzina ha raccontato agli assistenti sociali questo episodio, oltre il peso psicologico che ha dovuto sopportare per i richiami della madre dovuti al suo mancato aiuto nelle faccende domestiche.
E inoltre, visto che la mamma trascorreva la maggior parte delle giornate lontana da casa, doveva anche occuparsi dei fratellini e della nonna. Ad indagini concluse, c’è stato il rinvio a giudizio. Nonostante che la donna, non avendo mai potuto fare affidamento sul padre dei figli, abbia cresciuto tre ragazzi da sola, costretta ad adattarsi a ogni tipo di attività lavorativa.
Come si legge sul Corriere della Sera, ieri i giudici, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, hanno condannato la donna, B. C. di 40 anni, a un anno e sette mesi di reclusione . La sentenza è stata pronunciata dai magistrati del collegio della prima sezione penale del Tribunale presieduti da Alfonso Sabella. Comunque i giudici hanno subordinato la sospensione della pena a un “percorso di recupero” da parte della donna che dovrebbe iniziare nei prossimi mesi. Il pubblico ministero Eugenio Albamonte, al termine delle requisitoria, aveva chiesto una condanna più esemplare nei confronti della madre violenta: aveva sollecitato i giudici a condannarla a ben tre anni di carcere.
Il difensore dell’imputata, durante la sua arringa, chiedendo l’assoluzione dell’assistita si è domandato: “Ma davvero è possibile giudicare maltrattamento uno schiaffo dato alla figlia perché invia foto osé a uno sconosciuto?”.
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