La scuola vuole riaprire ed il Governo italiano presieduto da Giuseppe Conte sta valutando ogni possibile misura, atta a contenere il contagio da Coronavirus, per permettere agli alunni del nostro Paese di tornare sui banchi di scuola. Mentre si attende un nuovo parere del Cts (Comitato tecnico scientifico), l’esecutivo, le Regioni e gli Enti Locali hanno approvato il testo che compone il “Piano scuola 2020/21“. All’interno del documento sono segnalate tutte le regole da seguire per imparare in sicurezza negli istituti scolastici.
Sono diverse le regole analizzate nel “Piano scuola 2020/21” approvato dal Governo. Il documento tocca diversi campi della vita scolastica dando obiettivi precisi a tutti i protagonisti che (ri)animeranno gli istituti scolastici. Ecco cosa prevedono le misure igienico-sanitarie da seguire.
DISTANZIAMENTO SOCIALE: “Il distanziamento fisico rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione”.
DIDATTICA A DISTANZA: “Didattica digitale integrata, ove le condizioni di contesto la rendano opzione preferibile o dove lo consentono le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti”.
MASCHERINE: questo punto è ancora incerto “almeno 2 settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico – si legge nel testo -, aggiornerà, in considerazione del mutato quadro epidemiologico, le proprie indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale”.
ASSEMBRAMENTI: in questo caso, il documento prevede “differiti e scaglionati“, soprattutto nelle fasi di entrata ed uscita dagli istituti.
LEZIONI E FREQUENZA: turni differenti e sabato sparito dalle possibilità “l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso. Diversa modulazione settimanale del tempo a scuola e le istituzioni scolastiche avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale”.
FORMAZIONE: le scuole dovranno organizzare “singolarmente o in rete” attività di formazione specifica per il personale docente e ATA.
TAVOLI: ogni Regione dovrà monitorare attentamente la situazione “le azioni poste in essere dalle Conferenze dei servizi a livello territoriale e dai diversi attori coinvolti nell’organizzazione delle attività scolastiche, anche al fine di rilevare eventuali elementi di criticità non risolti a livello locale e sostenerne la risoluzione, avendo particolare cura alle speciali necessità provenienti dall’esigenza di tutela degli alunni con disabilità”.
ISTITUTI: non solo igiene per le scuole “dovranno prevedere attività di funzionale organizzazione degli spazi esterni e interni, per evitare raggruppamenti o assembramenti e garantire ingressi, uscite, deflussi e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata scolastica, per alunni, famiglie, personale scolastico e non scolastico”.
TRASPORTO: chiusura sul trasporto “Il Piano dà atto della necessità di attivare un apposito tavolo di lavoro coordinato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con la partecipazione del Ministero dell’Istruzione”.