Il ministero dell’Istruzione ha diffuso nelle ultime ore una nota che contraddice un’altra emessa solo pochi giorni prima. In quest’ultima viene chiarito che gli esiti degli scrutini delle classi intermedie delle scuole primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado devono essere pubblicati solo on line, esclusivamente nel registro elettronico. Nell’area documentale nella quale accedono tutti gli studenti di ogni singola classe, non ci saranno voti: ma ci sarà solo l’indicazione «ammesso» o «non ammesso» alla classe successiva.
I voti in decimi, riferiti ad ogni singola disciplina, invece devono essere riportati, oltre che nel documento di valutazione, nell’area riservata del registro elettronico, cui può accedere ogni singolo studente con le sue credenziali. Le scuole ancora sprovviste di registro elettronico potranno pubblicare gli scrutini nell’albo della scuola, con la sola indicazione di ammissione o non ammissione alla classe successiva. Ma visibili solo per appuntamento, per evitare assembramenti. La stessa procedura sarà seguita per l’ammissione agli esami di maturità. I risultati, compresi i crediti scolastici dei candidati, saranno pubblicati solo sul registro elettronico.
Questa ultima, ulteriore precisazione del ministero dell’Istruzione non è stata ben accolta dai presidi di quegli istituti che hanno iniziato o finito da giorni gli scrutini con i metodi tradizionali, ed ha provocato disorientamento. Perché alcune scuole hanno addirittura già pubblicato gli esiti, mettendo in bella mostra i voti, sufficienti o insufficienti. In merito alla situazione creatasi, il Giornale di Sicilia pubblica il parere di Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals: «Ad operazioni di scrutinio finale già avviate ed in via di conclusione, con molte scuole che hanno già provveduto a pubblicare gli esiti degli scrutini finali, è arrivata una nota del Ministero dell’Istruzione che considera di fatto illegittima la pubblicazione degli scrutini all’albo on line delle scuole, precedentemente raccomandata. Questa situazione comporterà una duplicazione del lavoro già svolto e l’adozione urgente di altre modalità di pubblicazione». Critiche anche dalla Gilda, che parla di «gestione caotica» e dall’Associazione nazionale presidi che chiede al ministero di rettificare la nota