Scuola, tamponi gratis a docenti non vaccinati: firmato protocollo
Previste anche misure per evitare il fenomeno delle “classi pollaio”
Firmato nella notte di ieri, 13 agosto, il Protocollo di sicurezza per la Scuola. L’accordo tra le organizzazioni sindacali e i tecnici del ministero dell’Istruzione prevede, tra l’altro, tamponi gratuiti per il corpo docente non vaccinato. Presenti inoltre misure specifiche al fine di evitare le famose “classi pollaio”.
Rinviata la questione Green pass: sarà diramata una nota specifica che l’amministrazione invierà alle istituzioni scolastiche nei prossimi giorni.
Scuola, tamponi gratis
Quella relativa i tamponi gratuiti non è stata di certo una decisione indolore. Nella bozza dell’intesa presentata ieri pomeriggio, il ministero autorizzava gli istituti ad utilizzare le risorse straordinarie per la gestione dell’emergenza sanitaria per sostenere, in tutto o in parte, la spesa per i tamponi al personale scolastico. Il tutto mediante accordi con le aziende sanitarie.
I presidi,tuttavia, in un primo momento non erano d’accordo ad un tale utilizzo delle risorse.
No alle classi pollaio
Un altro problema che il ministero si è impegnato ad affrontare è quello delle classi pollaio, concetto diametralmente opposto a quello di distanziamento. Il ministero ha dunque riferito l’attuazione di un “piano sperimentale di intervento sulle istituzioni scolastiche che presentino classi particolarmente numerose”.
Lo scopo è quello “garantire da subito le condizioni di distanziamento interpersonale, mediante lo stanziamento di apposite risorse che consentano di porre in essere azioni mirate e specifiche (più docenti, più ATA, attenzione agli aspetti logistici e all’ampliamento dell’offerta formativa) in vista dell’intervento più organico, già programmato, che viene realizzato con le risorse del PNRR finalizzato al miglioramento dei parametri relativi”.
Le regole
Le scuole dovranno garantire un buon ricambio dell’aria all’interno delle classi, che si tratti di provvedervi con mezzi naturali o meccanici. Da disciplinare l’accesso agli spazi comuni, anch’essi adeguatamente ventilati: tempo di permanenza limitato e distanza di sicurezza saranno le due parole d’ordine.
L’uso dei locali della mensa, ad esempio, è consentito nel rispetto delle ordinarie prescrizioni di igienizzazione personale e degli ambienti, e di distanziamento fisico. Si potrebbe anche pensare a fasce differenti per pranzare in modo tale da evitare che tutta la componente studentesca si riversi contemporaneamente nei locali della mensa.