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Scuole chiuse, scontro Regione-Orlando: «Lo fa senza il parere delle Asp»

Con l’ordinanza firmata dal sindaco Orlando, da lunedì le scuole dell’obbligo a Palermo rimarranno chiuse. La paura del sindaco è che il sistema sanitario regionale non regga all’aumento dei contagi. E che ci sia una ricaduta sulle condizioni di sicurezza dei cittadini. «Ho preso atto del mancato invio di notizie circa lo stato delle strutture ospedaliere a Palermo. E a malincuore ho deciso di disporre a partire da lunedì prossimo la chiusura di tutte le scuole dell’obbligo della città», ha detto Orlando. Resteranno aperte solo le scuole comunali d’infanzia.

«IL PROVVEDIMENTO MIRA A RIDURRE GLI SPOSTAMENTI»

Il sindaco Orlando ha deciso di annunciare la chiusura già da ieri. In modo che «le famiglie, i dirigenti scolastici e gli insegnanti possano prepararsi per tempo» e non trovarsi di fronte a un provvedimento dell’ultimo minuto. Il provvedimento mira a ridurre gli spostamenti in città. E quindi a limitare il rischio che i contagi continuino a salire, andando ad appesantire ancora di più il sistema sanitario già allo stremo.

SCONTRO CON LA REGIONE

L’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza ha contestato la decisione di Orlando, negando l’assenza di dati: «I palermitani – ha detto – devono sapere che ogni giorno il loro sindaco partecipa a un vertice in prefettura con Asp e commissario per l’emergenza. Quindi quotidianamente viene edotto sulla situazione sanitaria e sull’attuazione del piano ospedaliero. Se ha particolari e ulteriori richieste le ponga in quella sede. Non ha compreso il sindaco che non è tempo di istituzioni contro istituzioni». Sulla questione è intervenuto anche l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla, che ha spiegato che i sindaci hanno avuto la raccomandazione «di subordinare eventuali provvedimenti di chiusura al preventivo parere tecnico-sanitario dell’Asp».

ORLANDO CONTROBATTE

Orlando ha controbattuto gli interventi degli assessori della Regione siciliana , affermando di essere all’oscuro dei dati sulla «tenuta del sistema sanitario», sia a Palermo che nel resto dell’Isola, e ha confermato di aver preso a malincuore la decisione. Inoltre ha aggiunto: «Non capisco perché abbiano risposto a me e non prima agli altri sindaci che già da ieri hanno chiuso le scuole, fra cui tutti quelli della provincia di Enna». E per quanto riguarda i dati delle strutture sanitarie, ha rilanciato la sfida: «Se sono così accessibili e soprattutto così tranquillizzanti, sarei felice di essere smentito dalla pubblicazione sul numero di posti letto oggi operativi e disponibili, ospedale per ospedale…». Sottolineando “operativi”, lasciando quindi intendere che ci potrebbe essere discrepanza tra quanto viene comunicato e la situazione reale. A questo proposito ha precisato che è stata questa mancanza di chiarezza ad indurlo a sbarrare le aule scolastiche da lunedì.

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Pippo Maniscalco