Segesta, Musumeci d’accordo con Sgarbi: “No a contaminazioni artistiche nei Parchi archeologici”

La mostra “Nella natura come nella mente” sarà spostata in un’altra sede

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Sulla questione del Parco Archeologico di Segesta interviene anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Il sito patrimonio Unesco da qualche giorno ospita “Nella natura come nella mente”, mostra a cura di Beatrice Merz e Agata Polizzi, che riunisce opere di Mario Merz (1925-2003, Milano), Ignazio Mortellaro (1978, Palermo) e Costas Varotsos (1955, Atene).

Una mostra d’arte contemporanea, dunque, che vede elementi figli del nostro tempo, come le luci al neon, mescolarsi col contesto storico e naturale del luogo. Una commistione inopportuna secondo Vittorio Sgarbi, che su Twitter ha subito gridato allo scandalo.

“Nessuno contesta la sensibilità di opere di altissima avanguardia, ma il contesto è importante – ha dichiarato quest’ultimo a Palermo Live (QUI L’INTERVISTA) -. Il parco di Segesta è uno dei monumenti dell’umanità, è quello da cui viene il simbolo dell’Unesco. Non lo puoi infettare in quel modo. Fai la mostra in una fabbrica abbandonata, fai quello che ti pare. È sbagliato il contesto”.

Segesta, la mostra sarà spostata dal Parco

Il presidente della Regione Nello Musumeci interviene ora sulla questione annunciando provvedimenti. “Condivido le osservazioni di Vittorio Sgarbi. La sacralità laica dei nostri Parchi archeologici non ammette contaminazioni di altre iniziative culturali, per quanto dettate da buoni propositi. Ho chiesto all’assessore Samonà di diramare un atto di indirizzo affinché i direttori dei Parchi si attengano a valutazioni omogenee. Intanto, l’allestimento artistico attualmente ospitato a Segesta va spostato in altro luogo”.

Insomma, quell’auspicio che Sgarbi aveva espresso al nostro giornale: “Speriamo la tolgano presto”, pare essersi realizzato.

Il provvedimento

Il provvedimento, già firmato dall’assessore ai Beni culturali Alberto Samonà, farà sì che “ogni singolo allestimento di arte contemporanea da realizzarsi in aree e Parchi archeologici venga preceduto dalla presentazione, da parte del soggetto proponente, di un dettagliato progetto espositivo da sottoporre alla preliminare autorizzazione dipartimentale“. Così chiarisce l’assessore.

“Chi scrive – aggiunge – pur non essendo, in via generale, contrario a questi allestimenti, ritiene che gli stessi debbano essere sempre complementari rispetto al contesto nel quale vengono impiantati e devono agevolare la creazione di un armonico rapporto tra antico e contemporaneo, che esalti il contesto archeologico, che in nessun caso deve essere alterato ovvero subire nocumento dall’allestimento contemporaneo”.

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