La Segre ai NoVax: «Combattere, non aspettare indifferenti che passi»

«Contro il coronavirus l’unica vera arma che abbiamo a disposizione sono i vaccini. Solo così possiamo combattere», ha scritto la Segre

La senatrice a vita Liliana Segre ha indirizzata ai NoVax una lettera aperta, esortandoli a vaccinarsi contro il coronavirus. Ricordando che lo si fa per se stessi ma anche per gli altri. La superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana, nella suo scritto pubblicato su La Stampa, ha ricordato come “i mesi appena trascorsi siano stati tra i più drammatici di questi ultimi anni e come la pandemia abbia cambiato in profondità le nostre abitudini e in definitiva il nostro modo di intendere la vita”.

«NON CI SONO ALTERNATIVE, BISOGNA COMBATTERE»

Ecco un passaggio della esortazione della Segre: «Davanti a un nemico visibile, dichiarato, palpabile e netto, ognuno cerca di comportarsi come meglio può: si può combattere duramente, si può essere indifferenti aspettando che passi, oppure ci si può perfino adeguare scendendo a patti. La Storia è piena di casi del genere. Ma davanti a un nemico invisibile come questo, il cui unico obiettivo è la propria sopravvivenza e dunque la conquista totale degli individui e in definitiva la loro distruzione e quella dell’Umanità, allora non ci sono alternative, bisogna combatterlo».

«O VACCINARSI COMBATTENDO IL NEMICO, O NON VACCINARSI, MAGARI SCENDENDO A PATTI»

«Non sarò certo io a voler sindacare le ragioni intime e profonde di ciascuna persona. Sarebbe assurdo far diventare una questione ideologica, dopo tanti lutti e dolori, anche una scelta che è innanzitutto di tipo sanitario», scrive ancora Liliana Segre nella sua lettera, ricordando però «come i mesi appena trascorsi siano stati tra i più drammatici di questi ultimi anni e come la pandemia abbia cambiato in profondità le nostre abitudini e in definitiva il nostro modo di intendere la vita».

«SENZA FARE NULLA NON SI AANDRÀ LONTANO»

«Contro questo nemico ─ continua la lettera della Segre ─ al momento l’unica vera arma che abbiamo a disposizione sono i vaccini. La scelta dunque diventa netta: o vaccinarsi, cioè combattere, oppure non vaccinarsi. Perché è chiaro che senza fare nulla non si va molto lontano. Tanto più che oggi a tutti è data la possibilità di informarsi e di sapere che una determinata procedura sanitaria è utile per tutti e non solo per alcuni. Adesso dobbiamo decidere di chi vogliamo fidarci e anche se sembra scontato, posso capire che per alcuni non sia così semplice. Ognuno insomma, si ritrova da solo di fronte alla propria coscienza. Così posso dirvi ciò che farò io: appena sarà possibile mi vaccinerò. E dico di più ─ conclude la Segre ─: è una scelta che avrei fatto in qualunque momento della mia lunga vita. Ho sempre fatto vaccini, quelli ritenuti utili e indispensabili e adesso penso che vaccinarsi contro il Covid 19 sia una scelta che dovrebbe essere spontanea e naturale, per il proprio bene. E soprattutto per il bene degli altri, dell’intera umanità»