“Ecco quello che succede a provare ad essere nel giusto e a credere in un mondo migliore. Gestisco questo gruppo mettendomi dalla parte delle vittime nella speranza di poter aiutare qualcuno. Ma è evidente che ad altri il mio operato può dare fastidio. Non ho ancora certezze sul da farsi, e spero in qualche modo di essere tutelata”. Così scrive in un post su Facebook Giovanna Zerbo, fondatrice del gruppo online “Oggetti smarriti o rubati – Palermo e provincia”, divenuta nelle ultime ore oggetto di minacce sui social.
Nato dall’idea “di una persona che cercava disperatamente le sue chiavi perse a Mondello”, il gruppo vanta oggi una community di 34.086 membri. Ormai da anni costituisce una piattaforma di riferimento per condividere post e foto utili a ritrovare oggetti smarriti o rubati o a lanciare appelli nel caso in cui si fossero vissute in prima persona queste spiacevoli esperienze. Adesso le minacce giunte proprio attraverso due commenti su Facebook: “Stai attenta a come ti muovi” e “Sei sul mirino”, recitano i due brevi messaggio con tanto di tag all’interessata. Il mittente è un non meglio precisato “Francesco”, account senza immagine e molto probabilmente fake.
Grande il sostegno della community a Giovanna Zerbo. “Che vergogna! Si vede che il suo lavoro è efficace e dà “fastidio ” a certi personaggi!! Siamo solidali con lei, ma chieda la tutela della polizia!”, scrive qualcuno. “Cara Giovanna Zerbo purtroppo la gente dietro la tastiera si crede di essere leoni… sono talmente piccoli che mandano messaggi intimidatori senza una foto profilo… non tengono né anche un minimo delle p***e che teniamo noi. Tutelati e denuncia alla polizia postale, così finiscono di fare i leoni da tastiera”, suggerisce qualcun altro. “Assurdo – si aggiunge un altro commento -. Forse contattare la polizia postale in modo da ricondurre al suo IP sarebbe la cosa migliore. Così lo andranno a beccare a casa e sul mirino sarà lui”.
La vicenda è finita all’attenzione non solo del gruppo stesso ma anche della senatrice del Movimento 5 Stelle Dolores Bevilacqua. “Frasi che lasciano poco alla fantasia e che vedono come vittima la fondatrice del gruppo Facebook ‘Oggetti smarriti o rubati – Palermo e provincia’, Giovanna Zerbo, che da anni con la sua community aiuta a ritrovare auto, a sventare furti e soprattutto a mantenere alta speranza, senso civico e legalità, in una città dove pesa l’assenza di sicurezza e controllo del territorio”, si legge in una nota che esprime solidarietà alla Zerbo e gratitudine per l’operato svolto mediante il gruppo social.
“Il suo gruppo da alcuni anni riunisce cittadini e vittime di furti di auto nel capoluogo siciliano e grazie al suo grande senso civico e di solidarietà ha contributo spesso al ritrovamento di numerosi mezzi – prosegue l’esponente del M5s -. Fare rete è sempre importante e dimostra come le persone perbene siano sempre più dei delinquenti. Per questo, voglio esprimere gratitudine a tutti i cittadini che partecipano attivamente ogni giorno nel gruppo per aiutare a sventare furti o a ritrovare auto rubate, e al contempo li invito a non lasciare sola Giovanna, che ringrazio di cuore per quello che fa. Per tutto questo non posso che essere dalla sua parte”.
“Il Governo Meloni – conclude la senatrice Bevilacqua – sembra avere abbandonato al proprio destino città come Palermo, ridimensionando politiche di welfare e non intervenendo per incrementare gli organici delle forze dell’ordine sottodimensionati. Furti e rapine ormai sono all’ordine del giorno. Le persone percepiscono un sensibile incremento di reati contro il patrimonio e il senso di sicurezza è in caduta libera. Le promesse non bastano. Non è accettabile che di azioni a sostegno della legalità si facciano carico semplici cittadini come gli amministratori di questo gruppo Facebook, che sopperiscono con il proprio impegno volontario ad aiutare la cittadinanza facendosi carico di incombenze che non dovrebbero spettare loro”.