Avete ricevuto anche voi sulla chat messenger di facebook o su altre chat un messaggio in cui un vostro amico vi invita a guardare un video? Attenzione, quasi sicuramente si tratta di un virus. Un malware già noto da anni, ma che negli ultimi mesi è nuovamente molto popolare con una variante: nel messaggio inviato, infatti, non c’è più la scritta “vergognati”. Particolare non irrilevante, perché il virus si è trasformato da scareware, ovvero un malware che puntava sulla paura (che ho fatto?), in una frase all’apparenza innocua di un amico: “Sei tu nel video?“. Insieme alla frase un link che, come leggerete più avanti, è estremamente pericoloso.
Tornando all’eliminazione della parola “vergogna”, gli ideatori del subdolo malware si saranno probabilmente resi conto che nel primo caso, scrivendo “vergogna”, portavano a cliccare sul link allegato solo utenti estremamente curiosi o gente che aveva “qualcosa da nascondere”. Senza l’attacco diretto, chiedendo solo “Sei tu nel video?”, la frase è più credibile, sembra quasi un invito a guardare un vecchio ricordo. Ed è così che in tantissimi stavolta ci cascano e cliccano, aiutando i malintenzionati a diffondere a macchia d’olio il virus.
I rischi che si corrono cliccando sul link sono molteplici. Il più serio di tutti è il “phishing“, ovvero il furto di dati e, talvolta, della propria identità virtuale. Il link potrebbe infatti portare ad una pagina simile ad un social (a volte anche in siti di banche o poste) in cui viene chiesto l’inserimento di nome utente e password. Inserendoli regaliamo, in pratica, la nostra identità agli hacker, con tutte le conseguenze che è possibile immaginare.
A novembre del 2020, tutti i giornali parlarono del caso di Guendalina Tavassi, nota influencer a cui vennero rubati i dati di accesso del suo Icloud. Una truffa che si trasformò in un vero e proprio dramma quando video e foto piuttosto spinti che la ragazza aveva inviato al suo fidanzato furono messi in rete. L’errore di Guendalina fu quello di fidarsi di una email che lei credeva fosse stata inviata dai gestori del suo Icloud.
Il revenge porn è una pratica sempre più diffusa ai giorni nostri. Si tratta, per l’appunto, del caricamento sul web di materiale sessuale o pornografico rubato a vip o a gente comune. Una pratica delinquenziale dettata da perversione o talvolta da sentimenti di vendetta nei confronti di un ex partner.
Anche questo si rischia, e non solo, non avendo “accortezza” su internet. Prima di cliccare su un link, che deve apparire subito “sospetto”, a prescindere da chi ce lo invia, dobbiamo accertarci che sia stato mandato davvero da un nostro amico. E non da un robot. Contattiamolo, chiediamo spiegazioni, chiediamo se è stato davvero lui ad inviarcelo. Sarà anche un modo, in caso di virus, per metterlo in guardia e porre rimedio.
Cliccando sul link allegato, in assenza di un buon antivirus, saremo automaticamente contagiati. Il nostro pc farà infatti un download di un piccolo file “robot” che comincerà ad inviare ai nostri contatti la fatidica domanda: “Sei tu nel video?“. Per non farsi contagiare è sufficiente ignorare il messaggio non cliccando sul link. Ma se lo avete già fatto “niente paura”. Ripulite la cache del vostro pc, fate una scansione completa con un antivirus aggiornato e con un antispyware. E, soprattutto, avvisate i vostri amici sui social, spiegando la problematica e invitandoli a non cliccare sul link per evitare di diffondere il virus.