Senologia, un nuovo reparto all’Ospedale “Umberto I” di Enna

Grazie alle nuove apparecchiature di ultima generazione, sarà possibile svolgere sempre più efficacemente l’azione di tutela e cura della salute femminile

Il nuovo reparto di Senologia sorgerà all'Ospedale di Enna

Un nuovo reparto di Senologia all’Ospedale “Umberto I” di Enna, ulteriore tappa nel miglioramento dell’offerta sanitaria nell’isola. 
L’inaugurazione, in programma per sabato 21 gennaio alle 10:00, si terrà alla presenza, tra gli altri, di Giovanna Volo, assessore alla Salute della Regione Siciliana. 
Tra le province siciliane, Enna è quella che registra la più alta percentuale di adesione allo screening: 54% a fronte di una media regionale del 26%. 
Nel 2022, nello specifico, il territorio ennese ha visto l’espletamento di 5.671 mammografie.
Già lo scorso 30 giugno, a Enna, con delibera della direzione dell’ASP, è stato istituito il Gruppo Oncologico Multidisciplinare di Senologia ed è stato adottato il percorso diagnostico terapeutico per la prevenzione, la diagnosi e il trattamento del tumore alla mammella.

TUTELA E CURA DELLA SALUTE DELLE DONNE 

A sottolineare l’importanza dell’attivazione del nuovo reparto di Senologia, in posizione strategica proprio al centro dell’isola, è Francesco Iudica, commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna

Il commissario dell’ASP di Enna, Francesco Iudica

” Grazie all’acquisizione delle nuove apparecchiature di ultimissima generazione, dotate di tomosintesi, stereotassi e CESM – spiega-  di cui il reparto è adesso dotato, sarà possibile svolgere sempre più e meglio l’azione di tutela e cura della salute delle donne”. 

Il RUOLO DELLA PREVENZIONE NELLA LOTTA AL TUMORE AL SENO 

Il carcinoma della mammella è il tumore più frequentemente diagnosticato nelle donne in Italia in tutte le fasce d’età e rappresenta il 29% di tutte le diagnosi tumorali
Grazie allo screening e alla maggiore consapevolezza in materia, la maggior parte dei tumori maligni mammari è diagnosticata in fase iniziale.
Ovvero, quando il trattamento chirurgico può essere più spesso conservativo e la terapia adottata più efficace, permettendo di ottenere sopravvivenze a cinque anni molto elevate.